Se avete visto il keynote del 10 giugno, vi sarete accorti che il vero protagonista della serata è stato Federighi, vero e proprio presentatore-esperto-intrattenitore della serata. Federighi è il responsabile capo per lo sviluppo di OS X e, da quando è stato allontanato Scott Forstall, anche di iOS e per questo era normale che fosse lui a presentare le novità dei due sistemi operativi. E lo ha fatto alla grande!
Mai come quest’anno, Federighi è uscito dal dietro le quinte ed è salito sul palco del Moscone Center come protagonista della serata. Tutti sono rimasti impressionati dalla sua performance, gudicata dinamica e puntuale. Anche il Wall Street Journal ha dedicato un pezzo a Federighi, affermando che il successo dell’ultimo keynote è soprattutto merito suo.
Di Federighi sono piaciuti i modi, il tono e la personalità che ha messo in campo durante la presentazione, rispecchiando in pieno la filosofia Apple.
Federighi ha iniziato a lavorare con Steve Jobs ai tempi di Next, accanto a persone come Scott Forstall di cui ha preso il posto nel 2012 come responsabile dello sviluppo di iOS. Quando Steve Jobs riprese le redini di Apple nel 1996, Federighi decise di passare alla software house Ariba, dove ha svolto il ruolo di Chief Technology Officer. Nel 2009 venne assunto da Apple, su espressa volontà di Steve Jobs, e gli su messo in mano lo sviluppo di OS X.
Nel 2012, ripetiamo, gli è stato affidato anche il compito di guidare il team di sviluppatori per la realizzazione di iOS 7, con a fianco Jony Ive a guidare il comparto design. In pratica, Federighi è ora il maggiore responsabile di OS X e iOS, nel bene e nel male.
Come sottolinea il Wall Street Journal, lui non ama stare sotto i riflettori ed è raro vederlo agli incontri pubblici. Preferisce concentrarsi sul lavoro, per questo la sua performance ha stupito tutti, anche i suoi colleghi più vicini.
Il lavoro è però al centro della vita di Federighi: ad aprile, ad esempio, c’erano forti ritardi per lo sviluppo di iOS e OS X, ma solo grazie ad una serie di intuizioni e tante ore di straordinario è riuscito a portare al termine il lavoro, ovviamente grazie all’aiuto del suo team.
Sul palco del WWDC, Federighi trasudava fiducia. Era convinto di quello che diceva, sapeva che tra le mani aveva due sistemi operativi fatti bene e completamente rinnovati. Era calmo e raccolto, ma anche a suo agio davanti a migliaia di persone. Ha anche interagito con la folla, e non ha lesinato battute divertenti.
Insomma, Apple ha trovato il suo nuovo “oratore” per la presentazione del software. E per un giocatore da dietro le quinte non era facile…