iTunes Radio: scopri, ascolta e risparmia – Approfondimenti

Non è la prima volta che vi parliamo di iTunes Radio. Non è la prima volta che vi parlo di iTunes Radio. Sarà che, da buon ascoltatore di musica, il servizio mi ha subito catturato. Questa volta, però, andremo più in profondità e non ci limiteremo alle mere descrizioni del funzionamento o delle caratteristiche di iTunes Radio: vi spiegheremo cosa può cambiare con questo servizio e quali, invece, sono i settori in cui Apple difficilmente riuscirà ad imporsi con la sua nuova soluzione integrata in iOS 7.

itunesradio

Forse non è proprio corretto parlare di innovazione quando ci si riferisce ai prodotti Apple. Già dai primi anni di attività, infatti, la casa di Cupertino ha quasi sempre fatto sue alcune buone idee che stavano pian piano trovando spazio nel mercato e ha costruito su di esse la base del suo successo, andando concretamente a rivedere e a migliorare ciò che altri, forse senza troppa lungimiranza, stavano già facendo. È quindi più giusto parlare di revisione o – come piace ad Apple stessa – di rivoluzione. iTunes Radio è l’ultimo prodotto software lanciato da Apple e partorito direttamente dal nuovo iOS 7 che, ricordiamo, arriverà su tutti i dispositivi mobile entro fine anno.

Di iTunes Radio vi abbiamo già parlato in altre due occasioni: vi abbiamo prima proposto la nostra recensione e prova testuale del servizio e poi siamo passati ad una video preview del funzionamento. Questa volta torniamo a farlo, dopo un bel po’ di giorni di prova – per attivarla in Italia, su iOS 7 beta, è sufficiente accedere al proprio profilo con un Apple ID degli Stati Uniti – ma soprattutto con un approccio differente rispetto a quello adottato in precedenza. Non ci limiteremo a descrivere le caratteristiche o il funzionamento di iTunes Radio (anche perché l’abbiamo già fatto abbondantemente) bensì andremo a focalizzarci sull’esperienza concreta di utilizzo della nuova radio di Apple e come quest’ultima potrà incidere sulla scelta di un servizio alternativo, magari a pagamento e con più funzioni rispetto a quelle messe a disposizione da Apple.

Chi ci legge dal mondo Android, probabilmente storcerà il naso, ma con Apple è da sempre così: non sei tu a scegliere, o meglio, la tua scelta è solo la prima (e per questo bisognerebbe scegliere con attenzione); poi sarà il prodotto, il sistema operativo o il servizio a scegliere cosa sarà meglio per te. Apple vuole creare i migliori prodotti per i suoi clienti e per i futuri clienti: è l’obiettivo di qualsiasi azienda, non solo di quella con sede in Cupertino. Quasi sempre Apple ci riesce, mantenendo – forse un po’ troppo – il suo ecosistema chiuso e controllato (caratteristiche permettono ad iOS di essere il sistema operativo mobile più stabile, sicuro e con la migliore percentuale di soddisfazione del cliente rispetto a tutti gli altri competitor). Poi può non piacere, sarebbe meglio poter fare delle scelte di volta in volta per valutare la soluzione migliore, ma quasi sempre (e sottolineo il “quasi”) la soluzione migliore è proprio quella adottata da Apple.

iTunes Radio è un po’ questo. Un servizio volutamente limitato e adatto solo ad una determinata fascia di utenza. Ovviamente le limitazioni non vengono mai viste di buon occhio, ma in questo caso, se non ci fossero state, probabilmente iTunes Radio sarebbe diventato l’ennesimo surrogato di Spotify, senza anima, con poca utenza (confusa nella scelta del servizio da preferire) e soprattutto a pagamento. Esatto, perché iTunes Radio sarà completamente gratuito ed integrato in qualsiasi prodotto Apple: su iPhone, iPod touch, iPad e iPad mini grazie ad iOS 7; su Mac grazie al nuovo iTunes; su Apple TV grazie all’ultimo aggiornamento del software di sistema. Delle limitazioni, poi, si può discutere: di sicuro è una grave pecca quella di non poter scaricare i brani dalla rete per ascoltarli anche in mobilità e magari senza connessione ad Internet, oppure può risultare fastidioso non poter scegliere il brano da riprodurre ma solo un genere o un’artista di partenza. È chiaramente così. Però, lo ripetiamo, senza queste limitazioni iTunes Radio sarebbe stato l’ennesimo, inutile, servizio per ascoltare musica in streaming a pagamento.

Ciò che piace di iTunes Radio è che, pur essendo gratuito per l’utente, da accesso ad una libreria praticamente illimitata di brani e artisti, in costante aggiornamento, a cui è possibile accedere senza limiti. iTunes Radio non è di sicuro pensato per chi ha caricato sul suo dispositivo iOS quei 40-50 brani e finisce con l’ascoltare sempre le 10 canzoni. No, decisamente no. Questo servizio nasce per scoprire nuova musica, che si potrà semplicemente ascoltare in modo gratuito o, nel caso in cui ci catturi, si potrà immediatamente procedere con l’acquisto del singolo brano o album da iTunes Store. Ormai mi sto abituando ad iTunes Radio: ogni mattina, magari mentre faccio colazione, apro le mie 3-4 radio personali e inizio ad ascoltare la musica che mi propongono in base ai tag relativi a genere, artista, ecc. Ebbene, il servizio è impeccabile: in rare (anzi, rarissime) occasioni mi sono state proposte canzoni che non mi siano piaciute, e in alcuni casi non nascondo di aver dato, subito dopo l’ascolto, una sbirciatina alla pagina di iTunes Store per acquistare il brano appena riprodotto. Bello, utile e semplice. E gratis.

Un’altro aspetto molto piacevole di iTunes Radio riguarda l’integrazione con Twitter Music. In questo modo, senza ricorrere alle singole playlist o alle classifiche del singolo servizio – che sono numericamente limitate e quindi poco indicative – gli utenti potranno ascoltare su iTunes Radio i brani più condivisi su Twitter. In questo modo, si avranno sempre a portata di cuffia le hit del momento. Senza averle fisicamente sul telefono e senza doverle necessariamente acquistare. Caratteristica che molti potranno sottovalutare ma che nell’utilizzo pratico di iTunes Radio si rivela veramente eccezionale.

Fondamentalmente iTunes Radio ha tutte le carte in regola per essere un servizio di successo, anche se limitato al solo ecosistema Apple e con importanti limitazioni tecniche che abbiamo già analizzato. Proprio quest’ultima limitazione, però, permette ad Apple di offrire il servizio in modo completamente gratuito a tutti gli utenti (per i non abbonati ad iTunes Match ci saranno delle brevissime e assolutamente poco invasive interruzioni pubblicitarie durante l’ascolto). Ovviamente, anche altri offrono servizi simili in modo gratuito (basti pensare al ben più grande e noto Spotify o ai surrogati come Deezer e Rdio) ma nessuno fino ad oggi era riuscito a trovare un modo per consentire l’ascolto illimitato e completamente gratuito di brani in streaming (tutti quelli citati in precedenza, nelle rispettive versioni gratuite, hanno limiti di ascolto in quantità o qualità, oppure entrambi). Ci è riuscita Apple, forte delle relazioni consolidate con le case discografiche, ed è difficile che altri riescano a proporre un qualcosa di simile nel prossimo futuro. Non a caso, anche Google ha presentato il suo derivato di Spotify, Music All Access, che mantiene gli stessi costi di Spotify. Ed è proprio sui costi che Apple è riuscita a fare la differenza, l’unico campo in cui era possibile fare qualcosa affinché l’utenza potesse preferire la novità rispetto alle creazioni del passato.

La parola spetta a noi utilizzatori adesso: preferire un servizio come Spotify che ci permette di ascoltare brani di qualità (la qualità di Spotify è pazzesca, ma si paga) in modo illimitato (anche in questo caso, pagando) e soprattutto ci permette di scegliere il singolo brano o album da riprodurre (questa funzione è anche presente per gli abbonamenti gratuiti) oppure “accontentarsi” magari dell’accoppiata iTunes Match + iTunes Radio? Io ho scelto proprio quest’ultima soluzione, ma ci si può – sempre a mio avviso – benissimo accontentare del solo iTunes Radio. In ogni caso, pagando l’abbonamento annuale di iTunes Match (che di fatto costa meno di tre mesi di Spotify) gli utenti potranno sempre ascoltare in streaming la propria musica caricata su iCloud (brani, album, playlist, e qualsiasi altro contenuto) e in più, grazie ad iTunes Radio, saranno in grado di scoprire nuova musica beneficiando di un servizio completamente gratuito. Di sicuro Spotify è il top per quanto riguarda l’ascolto di musica in streaming per una serie di ragioni, specialmente tecniche e qualitative, quindi se cercate la qualità tenete a mente che iTunes Radio e iTunes Match potrebbero non bastarvi.

Voi cosa pensate di scegliere?

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