Il futuro – dicono in molti – sta nelle nuove tecnologie che possono essere vestite. Il futuro avvicinerà ancora di più l’uomo alla tecnologia, e non solo in senso teorico. Tra il 2012 e il 2013 abbiamo visto concretizzarsi i primi progetti di tecnologia indossabile che, seppur in modo non così veloce come ci si poteva aspettare, stanno entrando a far parte sempre più della nostra vita. Quasi tutte le idee sono buone, ma nella pratica molti di questi prodotti hanno fallito per mancanze più o meno importanti. Nel caso di Pebble, lo smartwatch del momento che andiamo a recensire in questo articolo, non è stato così. Forse.
Da sempre affascinato dai Google Glasses (altro esempio di tecnologia indomabile) ho quasi sempre guardato agli smartwatch con un po’ di scetticismo. Non perché nel mercato non siano stati proposti esemplari sufficientemente interessanti, ma perché, in molti casi, questi orologi “intelligenti” fanno difficoltà a ricoprire un ruolo preciso e a rendersi in poco tempo indispensabili per quel determinato utilizzo. Dopo averlo provato qualche mese fa e non essendone rimasto soddisfatto, ho deciso di dare una seconda chance allo smartwatch Pebble, senza dubbio uno dei nomi più caldi nel settore degli smartwatch, nonché l’unico orologio intelligente di recente rilascio compatibile anche con iPhone (il Sony Smartwatch 1/2 e il Galaxy Gear non sono compatibili con iOS).
Partiamo dalla confezione, particolarmente carina e dalle dimensioni incredibilmente contenute. Non che il Pebble sia grandissimo, intendiamoci. Ma la confezione è davvero piccolissima e ben studiata. Come consistenza ricorda quella dei prodotti Apple, mentre all’interno è tutta diversa: troviamo una guida in cartone in cui troveremo il Pebble e il caricatore per il nostro orologio. Oltre a questo, la confezione include solo due libricini, uno informativo e l’altro dedicato alla garanzia – che purtroppo è solo di un anno – del Pebble se lo si acquista direttamente dal sito dell’azienda produttrice. In ogni caso, aperta la confezione, concentriamoci sull’orologio.
Il Pebble è uno smartwatch diverso dai soliti smartwatch e che per alcune sue caratteristiche peculiari può risultare anche “obsoleto” e “superato”. Tuttavia, addentrandoci meglio nella recensione del prodotto, vi spiegheremo perché non è così e in che modo il Pebble riesce a diventare un vero e proprio alleato dell’iPhone in ogni circostanza. Alimentato da un processore ARM Cortex-M3 a 80MHz e con sistema operativo proprietario, il Pebble monta un display e-ink (o e-paper) esattamente identico, come tecnologia, a quello del Kindle di Amazon, il famoso lettore di ebook. Manca quindi la retroilluminazione dello schermo, ma solo in apparenza. Di notte o su richiesta dell’utente, infatti, lo schermo del Pebble potrà comunque essere “acceso” premendo uno dei tastini fisici montati sui lati oppure – e questa è una caratteristica che apprezzo particolarmente – semplicemente muovendo il polso. Il Pebble è infatti dotato di un accelerometro e riconosce, quindi, i movimenti dell’utente. Chiaramente, quando alzerete il polso portandolo all’altezza degli occhi vorrete guardare l’orario: bene, il Pebble lo capirà e illuminerà lo schermo se le condizioni di luce lo renderanno necessario (il Pebble capirà e deciderà di conseguenza facendo affidamento ad un altro sensore implementato al suo interno, ossia quello di luminosità ambientale – lo stesso che si trova sull’iPhone).
Sempre per quanto riguarda lo schermo, va segnalato che questo non è touchscreen. Se per molti può sembrare un contro del Pebble, a mio avviso si tratta addirittura di un punto a suo favore. Il touchscreen è una tecnologia utilissima, la più utile degli ultimi anni, ed ha infatti trovato largo consenso presso i produttori e gli utilizzatori finali di tablet e smartphone. Tuttavia, però, in alcuni casi non è proprio il massimo. Il Pebble è una di queste eccezioni come anche il buon, vecchio Kindle di Amazon che, nonostante l’introduzione del PaperWhite, sopravvive tutt’oggi senza touchscreen e viene talvolta preferito al fratello più evoluto proprio per una questione di maggiore praticità. Al posto dello schermo sensibile al tocco troviamo, quindi, quattro pulsanti: uno sulla sinistra (per tornare indietro nelle schermate di Pebble OS) e tre sulla destra (su, giù e conferma). Il connettore e il cavetto di ricarica meritano un discorso a parte: la ricarica avviene tramite connessione magnetica tra il Pebble e il caricatore, questo perché l’orologio risulta essere impermeabile (fino a 5 atmosfere) e va quindi evitato ogni possibile contatto con i componenti interni.
Il sistema operativo del Pebble è piuttosto scarno: abbiamo una schermata di blocco che visualizza l’ora, denominata Watchface, che può essere liberamente personalizzata. Oltre alle lockscreen già presenti in Pebble e a quelle che è possibile aggiungere tramite l’applicazione ufficiale di Pebble, disponibile su App Store, gli utenti potranno divertirsi a creare le proprie Watchfaces per il Pebble tramite servizi specifici come Watchface Generator. Inoltre, gran parte di queste schermate presentano dei bellissimi effetti di transizione per il conteggio dell’ora. Sempre per quanto riguarda il sistema operativo dell’orologio, questo è principalmente strutturato come l’applicazione Impostazioni dell’iPhone, ossia con menu a scorrimento orizzontale. Ci potremo muovere tra di questi con i tasti posti sul lato destro del Pebble.
La prima sezione che incontreremo è “Musica“, da cui sarà possibile controllare, previo collegamento via Bluetooth con l’iPhone, la riproduzione musicale in corso sul nostro telefono. Attenzione però: il Pebble non si trasformerà in uno speaker esterno per l’iPhone, ma più che altro in un telecomando Bluetooth, molto utile mentre l’iPhone si trova all’interno di una dock station musicale o quando è connesso all’impianto stereo dell’automobile. Troviamo poi “Set Alarm” che ci consente di impostare una sveglia sull’orologio (questa sveglia è indipendente da quelle impostate su iPhone) e la sezione “Watchfaces” che ci permette di scorrere tra le lockscreen aggiunte sul Pebble e selezionare quella di deafult. Un po’ più ricco è invece il menu delle impostazioni (“Settings“): qui abbiamo la possibilità di gestire la connessione Bluetooth – indispensabile per la connessione allo smartphone – e possiamo anche visualizzare (ed eventualmente rimuovere) i dispositivi associati in precedenza. Dalle impostazioni potremo anche modificare data e orario, scegliere di attivare o meno funzioni come la vibrazione, la retroilluminazione dello schermo, le notifiche, l’accelerometro, l’impermeabil… no, quella no, e la dimensione dei caratteri dell’orologio.
Abbiamo poi la sezione “About” che ci restituisce alcune informazioni tecniche sul Pebble (come seriale, firmware, ecc), “Factory Reset” che ci permette di ripristinare le impostazioni di fabbrica del Pebble (utile in caso di problemi) e poi la voce “Shut Down” per spegnere l’orologio (onestamente un po’ scomoda e “nascosta” tra i menu; sarebbe stato meglio assegnare questa funzione ad uno dei pulsanti fisici del Pebble). Purtroppo, per il momento il sistema operativo di Pebble è localizzato solo in inglese. Si attende ancora, infatti, l’introduzione del supporto alle altre lingue, tra cui l’italiano.
La connessione del Pebble all’iPhone (o altro smartphone) come detto avviene tramite la tecnologia Bluetooth: prima di tutto bisognerà accendere il Pebble (ma dai?) quindi recarsi in Settings > Bluetooth e verificare che la connessione sia attiva. Fatto questo, spostandoci su iPhone, entriamo anche qui in Impostazioni > Bluetooth e attendiamo che il Pebble venga individuato. Premiamo quindi sul nome dell’orologio e confermiamo, sia sull’iPhone che sul Pebble, quando ci sarà chiesto di connettere i due device. Per sicurezza, assicuratevi di aver installato anche l’applicazione ufficiale di Pebble, dato che vi aiuterà nella configurazione dell’orologio ed eventualmente vi fornirà gli aggiornamenti del firmware per il vostro smartwatch (di recente il Pebble è stato aggiornato per supportare tutte le notifiche di iOS 7, prima segnalava solo SMS, chiamate e mail).
Fatto questo, dovremo solo verificare tre configurazioni importanti al fine di un corretto funzionamento del Pebble:
- La voce “Mostra notifiche” in Impostazioni > Bluetooth dell’iPhone deve essere attiva (verde).
- Le app per cui si vuole ricevere una notifica sul Pebble devono avere le notifiche Banner attive e devono mostrarle anche nella schermata di blocco e nel Centro Notifiche (controllate la configurazione da Impostazioni > Centro Notifiche).
- Lo stato della connessione deve essere verde (OK) nell’app di Pebble.
Se sarà tutto come descritto, allora il nostro Pebble sarà pronto per ricevere qualsiasi notifica e mostrarla sul suo schermo. Considerate che tra l’arrivo di una notifica di app terze (come Facebook, WhatsApp, Twitter, Instagram, ecc) possono passare alcuni istanti, mentre per app come Messaggi e Telefono il Pebble inizierà a vibrare nello stesso istante dell’iPhone.
Nell’utilizzo pratico, il Pebble si rileva una giusta estensione dell’iPhone: potrà sembrare un controsenso – e il sottoscritto era ed è il primo a ritenerlo – avere a disposizione telefoni con schermi sempre più grandi e poi ridursi a leggere le notifiche sul piccolissimo schermo del Pebble, ma in realtà il punto di partenza è diverso nel caso di questo smartwatch. A differenza di altre soluzioni proposte dal mercato, che tendono a sostituirsi agli smartphone più di quanto faccia il Pebble, l’orologio con e-paper si ritaglia un suo ruolo preciso di utilizzo e risulta assolutamente perfetto per dare una rapida occhiata alle notifiche ricevute in situazioni in cui non è facilissimo o comodissimo estrarre il telefono, sbloccarlo e aprire le specifiche applicazioni. Esempio: alla guida, si riceve un messaggio ma prima di violare il codice della strada (tranquilli, so che non lo fate!) prendendo in mano l’iPhone, si lancia una rapida occhiata all’orologio e si legge almeno il mittente e una prima parte del messaggio senza staccare le mani dal volante. In questo modo si può decidere se valga la pena fermarsi e rispondere oppure continuare la marcia e rispondere solo in un secondo momento. Altro esempio di utilizzo concreto del Pebble: siete finiti in numerosi gruppi su WhatsApp e ricevete quasi un messaggio ogni cinque secondi? Piuttosto che staccare del tutto le notifiche per questi gruppi, attivate il Pebble e ricevete le notifiche su di esso. Le leggete rapidamente e se non è il caso di rispondere, evitate di tirare fuori l’iPhone ogni istante per accertarvene!
A livello di autonomia di batteria, il Pebble è assolutamente fantastico e questo, per quanto mi riguarda, è un grandissimo pro a favore dello smartwatch in oggetto. Mentre altri modelli di smartwatch riescono appena a garantire una giornata di utilizzo, rendendo schiavi gli utenti non solo della batteria dei propri telefoni ma anche di quella dell’accessorio da polso, il Pebble riesce a coprire quasi un’intera settimana d’uso. Peccato solo che, nonostante l’indicatore della batteria, l’orologio ci dirà addio senza preavviso quando terminerà la carica di batteria. Se non lo sentite vibrare per un po’, quindi, verificate che sia ancora in vita!
Lo smartwatch Pebble è disponibile in cinque versioni: nera, rossa, gialla, bianca e grigia. Inoltre, i cinturini dell’orologio sono pienamente personalizzabili: potrete sostituire quello originale del Pebble con altri cinturini che incontrino i vostri gusti. L’orologio di per se è già molto elegante per essere uno smartwatch, ma con il cinturino giusto si farà notare ancora di più!
A seguire trovate la nostra video recensione del Pebble, utile soprattutto a capire il concreto funzionamento dell’orologio una volta connesso e configurato per funzionare in simbiosi con l’iPhone. Buona visione!
Conclusioni
Il Pebble, se vogliamo, non è uno smartwatch così “smart”: come tutti i prodotti della medesima categoria è strettamente legato agli smartphone a cui viene connesso e autonomamente fa ben poco oltre a mostrare l’ora. Per questo potrebbe essere inteso più come un’estensione dell’iPhone che come un prodotto a se stante. Questo però non è un punto a sfavore del Pebble, anzi! Cambia il punto di vista dell’accessorio ma non necessariamente in negativo. Con il Pebble, infatti, eviterete di guardare l’iPhone ad ogni squillo, ad ogni minima vibrazione. Il che, fidatevi, gioverà non solo alla vostra serenità (eh si, come se non sapessi che anche voi correte ad aprire Facebook ogni 10 minuti per vedere se ci sono nuove notifiche) ma vi eviterà di guardare lo schermo del telefono con la frequenza a cui ormai siamo un po’ tutti abituati, giovando anche alla salute dei vostri occhi. Tirando le conclusioni, trattandosi comunque di uno smartwatch embrionale, dato che la categoria ha ancora molto da dare, il Pebble si comporta davvero molto bene. Design piacevole, personalizzazione elevata, l’impermeabilità da non sottovalutare e soprattutto un’autonomia di batteria invidiabile (Galaxy Gear, mi leggi?).
Attualmente il Pebble può essere ordinato online tramite il sito del produttore o, in alternativa, tramite Amazon. Il prezzo è, nel primo caso, di 150 dollari. Su Amazon il prezzo sale: impossibile, al momento, trovare il Pebble a meno di 280 euro. In alternativa, e forse si tratta della migliore soluzione dati prezzi e velocità delle spedizioni, è acquistare lo smartwatch da qualche venditore su eBay. Ovviamente fate molta attenzione prima di acquistare e fidatevi soltanto di venditori con feedback positivi!