Una delle più importanti features introdotte con iPhone 5S è sicuramente il TouchID, che annulla il tempo di unlock del device quando bloccato e introduce il concetto di accesso tramite parametri biometrici. Questa novità interessa poco chi non è interessato a proteggere e bloccare l’accesso al device (speriamo sempre meno) ma per chiunque sia interessato ad un uso in sicurezza del proprio smartphone siamo a una svolta. Come tutti i grandi cambiamenti però non tutto è perfetto.
Dopo circa un mese di utilizzo intensivo del TouchID sono due gli aspetti più critici che ho evidenziato.
Il primo è una certa percentuale di sblocchi falliti: in aluni casi la rilevazione dell’impronta fallisce, spesso per cause naturali (sporcizia, errato posizionamento del dito), ma in alcuni casi in modo inspiegabile si è costretti ad uno sblocco via PIN. Qualche problema di taratura o un bug ? Resta la bontà della soluzione e il generale buon funzionamento, ma il PIN come back-door in questo momento è irrinunciabile.
L’aspetto più fastidioso e inspiegabile è invece la scelta di eliminare la possibilità di un lock ritardato una volta abilitato il TouchID. Nella modalità “solo PIN” è possibile impostare un delay per il blocco dell’iPhone, cosa molto utile quando si è in piena operatività e si ha bisogno di un accesso veloce: impostando 3/5 minuti di ritardo si ha un ottimo margine per continuare le proprie discussioni, letture, giochi e attività, ma allo stesso tempo mettere in sicurezza lo smartphone in caso di smarrimento.
Abilitando il TouchID questa opzione scompare e rimane disponibile la sola “Immediatamente”
Questa limitazione è assolutamente insensata per vari motivi.
Tempistiche di accesso
Se TouchID fosse infallibile, dato che in ogni caso per accedere al device va premuto il tasto Home, non avremmo problemi, a meno dei millisecondi in cui è richiesto lasciare il dito posizionato per il riconoscimento dell’impronta. Ma così non è ed aumentando il numero di tentativi di sblocco si evidenziano maggiormente i casi di failure, in cui ci si trova costretti a ripetere l’operazione o a sbloccare tramite PIN, con relativa perdita di tempo.
Consumo batteria
Ogni attività di sblocco consuma risorse di calcolo per la verifica dell’impronta con quella salvata: costringere ad effettuare questa attività più volte inutilmente, anche in casi di utilizzo praticamente costante del dispositivo, è sciocco e riduce inutilmente l’autonomia del device.
Risposte veloci a notifiche su lockscreen
Con il nuovo sistema di notifiche è teoricamente possibile interagire al volo con qualsiasi notifica appaia sulla lockscreen, seplicemente tramite swipe sulla notifica stessa. Ma questo richiede lo sblocco dato che il telefono risulta immediatamente bloccato e di conseguenza un ritardo nella risposta rallentando ad esempio uno scambio di chat o mail in corso.
Siri
La maggior parte delle attività svolte tramite Siri richiedono che il telefono sia sbloccato. Aumentare la probabilità che il telefono si sia bloccato riduce la possibilità di interazione con Siri quando le mani non sono libere (alla guida, durante un lavoro, cucinando…).
Ulteriori approfondimenti e considerazioni sono disponibili in questo articolo