La nota rivista Fortune ha inserito Angela Ahrendts, la prossima Retail Chief di Apple, al quarto posto nella classifica degli uomini d’affari più potenti del mondo.
Tim Cook ha suscitato molto scalpore nel mondo della tecnologia e della moda, quando ha annunciato che il CEO di Burberry Angela Ahrendts avrebbe lasciato il famoso marchio d’abbigliamento per dirigere le divisioni retail di Apple: un ruolo che negli ultimi due anni, dopo l’addio di Ron Johnson, è stato alquanto tormentato, con continui cambi al vertice e siluramenti eccellenti come quello di John Browett, ex CEO di Dixons e durato solo pochi mesi.
Già la nuova posizione in Apple basterebbe da sola per far inserire senza dubbio la Ahrendts tra le persone di spicco nel mondo degli affari ad alto livello; ma se a questa sommiamo il ruolo ricoperto all’interno di Burberry, non c’è da meravigliarsi se molti cominciano a considerarla una delle più potenti dirigenti del mondo.
Proprio per questo motivo Fortune ha posto Ahrendts al quarto posto nella sua classifica annuale dei dirigenti appartenenti al mondo del business.
Angela Ahrendts non entrerà in carica alla Apple fino alla primavera del 2014, ma il suo lavoro di ridefinizione del marchio Burberry e il successivo rialzo del 29% nel prezzo delle azioni sono stati più che sufficienti al magazine per inserirla in classifica.
Ecco le parole del Fortune in merito alla posizione della Ahrendts:
Ahrendts was already having a banner year as the CEO of British fashion house Burberry. The stock was up 29%, vs. the FTSE 100’s 10%, despite fears of a slowdown in greater China and continued ennui in Europe — when she shocked the luxury and tech worlds with news that she was decamping to Cupertino, Calif., to head up Apple’s retail and online stores. Ahrendts takes the reins in 2014, and she will oversee an operation with some $20 billion in annual sales (compared with Burberry’s $3.2 billion). Analysts expect that she will play a role in helping define Apple’s future, especially as technology companies move into new areas, such as “wearables” like Internet-connected watches, eyewear, and other gadgets that are in desperate need of a style makeover. (Ahrendts is credited with helping bring a more youthful image to the 157-year-old trench-coat maker.) Ahrendts’s new role makes her the top woman exec at the house that Jobs built, and her success, while critical to Apple’s future, will be no easy feat. The last executive to head up the tech giant’s retail operations was out after less than a year. If she pulls it off, Ahrendts could be a strong contender for the top job.
In sostanza, sostiene Fortune, la Ahrendts stava già avendo un anno eccezionale come CEO della casa di moda britannica, come testimonia l’aumento delle azioni del 29% decisamente sopra la media del comparto, quando ha scioccato il mondo del lusso e quello tecnologico con la notizia del suo imminente approdo a Cupertino, per dirigere i negozi retail e online di Apple. Ahrendts prenderà le redini nel 2014, supervisionando un settore con circa 20 miliardi di dollari di fatturato annuo (quasi 7 volte quello di Burberry). Gli analisti si aspettano che abbia un ruolo centrale nel definire il futuro di Apple, tenendo anche conto del prossimo sviluppo di tecnologie “indossabili”, come smartwatch e smartglasses, settore in cui la sua esperienza nella moda torneranno utili (alla Ahrendts è riconosciuto il merito di essere riuscita a ringiovanire l’immagine di un marchio vecchio di 157 anni).
Il nuovo ruolo della Ahrendts la renderà la dirigente donna di maggior grado nell’azienda creata da Jobs, e il suo successo, pur fondamentale per il futuro della Mela, non sarà un’impresa facile, come testimonia il flop di Browett.
Fonte: CultOfMac