Come è stato provato da molti casi, il processo di approvazione di AppStore segue regole “non scritte” che a volte impediscono agli sviluppatori di riuscire a pubblicare applicazione sullo Store. Ad esempio Google Voice, rifiutata (o meglio censurata) senza un motivo chiaro.
Tuttavia sempre più a difesa dei piccoli sviluppatori, Phil Schiller di Apple sta facendo sentire la sua voce per eliminare da censura di alcune applicazioni. Il “buon Phil” sembra sempre più interessato ai complessi meccanismi di AppStore, imponendosi e sfruttando la sua posizione di rilievo per supportare developers e produttori.
Un caso recente è il processo di approvazione di “Rising Cards“, una applicazione che realizza trucchi magici sui nostri iDevice. In un primo momento era stata rifiutata dallo Store (motivazione: poteva disorientare gli acquirenti), ma con l’intervento di Phil (che aveva promesso un “trattamento speciale“) Rising Cards è sbarcata sul negozio digitale pochi giorni dopo.
Chissà però che non sia stata la pubblicità negativa fatta da TUAW a far cambiare le idee a Apple su “Rising Cards“.
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