Ebook, e se il futuro fosse “alla Spotify”?

Era il 27 gennaio del 2010: quel giorno lì, insieme all’iPad, Steve Jobs presentava anche iBooks. L’applicazione, un comodo lettore di ebook, insieme al suo store (l’iBookstore) prometteva di rivoluzionare il settore dei libri elettronici.  Fu quello il tentativo di Apple di creare la sua libreria elettronica, l’approccio (come in molte delle cose a cui l’azienda di Cupertino si avvicina) fu ancora una volta di tipo rivoluzionario: si voleva cambiare, una volta per tutte, quel mondo lì.

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Non è andata così, o quantomeno non c’è stata quella rivoluzione di cui si parlava, e in cui si sperava. iBooks, a quattro anni di distanza, “vivacchia” nella seconda o terza schermata dei nostri iPhone. O magari in una cartella (virtualmente) impolverata. Gli scaffali del suo store sono ricchi di ebook: non mancano le nuove uscite, così come i best-seller o i cult. Il problema, però, risiede nella filosofia che lo ha visto nascere: quella di realizzare un iTunes del libro.
Sì, idea buona e lusinghiera. Ma il problema, che poi accomuna iBookstore con la concorrenza (un Kindle Store, ad esempio), è rappresentato dai prezzi.

Tra i più venduti, in questi giorni, troviamo “Il lupo di Wall Street”, fonte dell’omonimo film di Martin Scorsese, con un Leonardo di Caprio in odor di premio Oscar. Il libro, in inchiostro nero e cellulosa, è in vendita a 17 € (sono 585 pagine, il prezzo è decisamente onesto). La sua versione elettronica, invece, costa 7,99 €.

Ecco, il problema è proprio questo qui. Ed è la chiara esemplificazione dell’immobilismo dell’editoria. Sono troppi, sono troppi per un ebook. Serve una nuova filosofia, per dare (una volta per tutte) una spinta al mercato elettronico del libro: tagliare i prezzi!

O forse serve una nuova idea, un nuovo approccio.
E se il futuro fosse vendere ebook “alla Spotify” e non “alla iTunes”? Una sorta di streaming del libro, o ancora meglio una biblioteca elettronica.

L’idea ritorna a galla in questi giorni, ed è francese uno dei primi tentativi (seri) di metterla in pratica. Si tratta di Youboox, piattaforma di “streaming” dell’ebook. In maniera del tutto gratuita è possibile leggere (ma solo online) migliaia e migliaia di libri. Paga la pubblicità. Poi c’è anche un abbonamento premium, a 9,99 € al mese, che aggiunge l’opportunità di usufruire degli ebook offline, ma anche quella di poter attingere alle ultimissime uscite. La piattaforma, al momento, è disponibile solamente in lingua francese. Sì, c’è qualche libro in lingua italiana, ma si tratta solo dei grandi classici (molti dei quali, se non tutti, appartenenti al Progetto Gutenberg).

Apple, per l’mp3, ha tentato un qualcosa di nuovo. E lo ha fatto tramite iTunes Radio, che nei prossimi mesi sbarcherà anche nel nostro paese. Chissà se un’operazione simile, ma rivolta all’ebook, non si possa rivelare come una killer application capace di ampliare il successo dei prodotti di casa Apple (un’idea che, oltre che all’iPhone, potrebbe prestarsi anche ad iPad e alla linea dei Mac).

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