Questa storia, piuttosto affascinante, vede la sua origine molto lontano da qui. Sia temporalmente che fisicamente. L’ambientazione è quella del Colorado, il Colorado di oltre 30 anni fa.
Siamo nel 1983, ed in occasione della chiusura dell’International Design Conference (con sede ad Aspen) si decideva di interrare un grosso tubo metallico di 14 metri.
Quel tubo rappresentava un concetto molto diffuso all’epoca: quello della capsula del tempo. Un contenitore, nascosto sotto metri di terra, che avrebbe dovuto conservare per un determinato intervallo di tempo (nel caso specifico si tratta di 30 anni) dei particolari oggetti. E mostrarli ai posteri. Ad Aspen ognuno dei prescelti (Steve Jobs, non troppo famoso all’epoca, era solo “uno dei tanti”) decideva di inserire all’interno della capsula un cimelio degno di essere ricordato.
Da allora è passato tanto tempo, e una troupe di Diggers, programma dell’emittente National Geographic, ha deciso di andare alla ricerca del “tubo magico”. Una ricerca non facile: il territorio, in continuo movimento, ne aveva fatto perdere ogni traccia.
La tecnologia, però, ha fornito agli esperti un aiuto notevole per rinvenire quel prestigioso “pezzo” di storia.
All’interno del tubo metallico sono stati ritrovati centinaia di oggetti. Alcuni ben conservati, altri distrutti. Una busta di plastica, una delle tante, racchiudeva il “tesoro” deposto da Steve Jobs nel 1983: si trattava di un esemplare del primo mouse della storia, quello dell’Apple Lisa. Quello, però, non era uno dei tanti mouse: l’esemplare fu usato dallo Stesso Jobs in un proto-keynote per presentare al mondo il primo computer con interfaccia grafica.