Non c’è storia, non c’è mercato: sul pianeta terra è praticamente impossibile pensare di produrre cellulari e guadagnare in maniera significativa se la tua azienda non si chiama Apple o Samsung. Un’interessante ricerca, riguardo ciò, ci viene fornita da Horace Dediu di Asymco.
Il tentativo è stato quello di tracciare le quote di mercato dei principali produttori di smartphone, il tutto circoscritto agli ultimi sei anni (l’era dello smartphone). Secondo Dediu l’industria della telefonia mobile, tra 2008 e 2013, ha generato profitti per circa 215 miliardi di dollari.
Ma in quali conti, effettivamente, sono transitate tali cifre stratosferiche?
Questa particolare (ed invidiabile) classifica è guidata da Apple, con 133 miliardi di profitti, seguita (ad ampia distanza) da Samsung con 56 miliardi.
In percentuali Apple al 62%, Samsung al 26%. Tutto ciò significa che i due colossi si sono divisi la quasi totalità (88%) dei profitti relativi al loro mercato. Agli altri solo le briciole: Nokia al 9,5%, Htc al 2,8%, Blackberry all’1,9%, Lg all’1,2%, Sony che non arriva nemmeno al singolo punto percentuale.
Caso a parte per Motorola, che un tempo era leader mondiale nella produzione di cellulari. Adesso, con l’avvento degli smartphone, ma anche con l’acquisizione da parte di Google e la successiva ri-vendita a Lenovo, ha rappresentato il 2,8% dei profitti del settore.