Si è conclusa la prima settimana del secondo processo tra Apple e Samsung che vede l’azienda sudcoreana accusata di aver violato 5 brevetti. Dopo i testimoni presentati da Apple, il prossimo lunedì sarà Samsung ad iniziare con i propri, cercando di convincere la giuria sulla propria innocenza.
Ricordiamo che Apple ha chiesto 2,19 miliardi di dollari di danni, in base ai mancati introiti che Samsung avrebbe dovuto pagare per utilizzare i 5 brevetti incriminati. La strategia di Samsung sarà ora quella di minimizzare il valore delle royalties chiese dagli avvocati di Cupertino, cercando di convincere la giuria che la cifra è stata gonfiata in modo grossolano.
Per farlo, Samsung chiamerà a testimoniare anche diversi ingegneri Google, i quali dovranno dimostrare che Android è nato senza prendere alcuno spunto da iOS. Successivamente, ingegneri Samsung spiegheranno come è nato il design dei Galaxy e come tale design non sia stato copiato dagli iPhone o dagli iPad, mentre alla fine si cercherà di smontare alcuni brevetti che, per i legali di Samsung, non sarebbero validi.
Un esperto portato da Apple come testimone ha però dichiarato che circa un quarto del totale richiesto (quindi 500 milioni di dollari) è dovuto alla perdita di profitti causata dalle vendite dei Galaxy. Secondo l’esperto, il 10% degli acquirenti di smartphone Samsung avrebbe acquistato un iPhone se Samsung non avesse copiato le caratteristiche incriminate. Circa 559 milioni di dollari sono poi dovuti per la minore domanda di iPhone, mentre tutto il resto (circa 1 miliardo) si riferisce al compenso che Apple avrebbe ottenuto se avesse concesso in licenza tali brevetti.
Da lunedì sapremo di più sulla strategia difensiva di Samsung.