Apple e la protezione della privacy degli utenti

In un recente articolo pubblicato su Macworld, l’esperto di sicurezza informatica Rich Mogull ha approfondito le nuove politiche sulla privacy adottate da Apple. Mogull si è detto molto soddisfatto delle scelte portate avanti dall’azienda.

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Mogull ha notato che Apple ha evitato di utilizzare il “legalese”, che rende spesso incomprensibili le politiche aziendali sulla privacy. In questo modo, tutti gli utenti più curiosi possono capire facilmente qual è la posizione dell’azienda sulla sicurezza dei dati e la loro protezione.

In particolare, in alcuni punti la posizione di Apple sulla privacy è da ammirare. L’azienda non condividerà mai informazioni personali degli utenti a terzi per scopi di marketing, non conserva alcun dato prelevato dal Touch ID e ha aumentato la protezione della privacy.

Con la sempre maggiore interazione tra iOS, iCloud e OS X, Apple ha dovuto gioco forza offrire un sistema sicuro per proteggere i dati degli utenti, anche e soprattutto da governi, agenzie pubblicitarie e sviluppatori di terze parti. In questo modo, l’azienda riesce a conquistarsi la fiducia degli utenti, soprattutto rispetto ad altre società che non attuano politiche così severe.

In poche parole, il modello di business di Apple si basa sulla vendita dell’hardware, non sulla condivisione dei dati degli utenti per scopi pubblicitari. Fin quando acquisti iPhone, iPad e Mac, ad Apple non importa chi sei o cosa fai con quel dispositivo. Al massimo, Apple può raccogliere dati in forma anonima per conservare dati demografici e capire dove determinati modelli vanno per la maggiore.

Questa politica è in netto contrasto con quella adottata da azienda come Google e Facebook, che invece hanno a cuore i dettagli più intimi dei propri utenti, al fine di creare campagne pubblicitarie mirate. Ad esempio, Facebook vuole capire quanti anni hai, quali serie TV ti piacciono, che musica ascolti, se vai a scuola, che lavoro fai e così via. Allo stesso modo, Google è interessare a sapere quali prodotti cerchi, quali siti web visiti e quali sono i tuoi interessi generali.

Come diretta conseguenza di questi due diverse visioni, Apple può permettersi di mettere in atto politiche sulla privacy molto più sicure e consumer friendly rispetto a quelle società i cui modelli di business riguardano proprio il trattamento dei dati degli utenti.

Insomma: i clienti di Apple sono gli utenti finali, mentre i clienti di Google sono gli inserzionisti. 

 

 

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