L’azienda di Cupertino è stata citata in giudizio in una class-action su una serie di presunte violazioni del Codice del Lavoro della California, tra cui la gestione delle pause, dei pasti e degli stipendi dei dipendenti. Il caso riguarda potenzialmente circa 20.000 attuali ed ex dipendenti di Apple.
Il caso è stato originariamente depositato nel 2011 da quattro persone che hanno lavorato in entrambe le attività “retail” e “corporate” di Apple. La class action si è espansa rapidamente sino a raggiungere quota 20.000 dipendenti.
Tyler Belong, l’avvocato dei dipendenti, dice:
“La causa è stata presentata da Brandon Felczer e da molti altri dipendenti “retail” e “corporate” di Apple a partire dal dicembre 2011. Gli attori hanno cercato di rappresentare se stessi e tutti gli altri dipendenti Apple nella stessa posizione in California, che non hanno potuto beneficiare di pause di riposo, di pasti tempestivi e di stipendi puntuali. Proprio ieri, dopo anni di contenzioso, contro l’opposizione di Apple, la Corte Superiore della California ha certificato il caso come class action, nominando gli attori come i rappresentanti di classe per conto di circa 20.000 dipendenti Apple.”
Leggendo alcuni dei casi, le lamentele, variano ampiamente in termini di accuse. Una persona cita un periodo di lavoro di cinque ore senza una pausa, per esempio, mentre un altro si riferisce ad un periodo di preavviso di 72 ore e ad uno stipendio finale con due giorni di ritardo.
Ricordiamo che la società di Cupertino non è nuova alle class action. Una delle più recenti accuse sulla gestione del lavoro, anche se di natura diversa, riguardava degli accordi segreti con Google, Intel e Adobe. Questi accordi erano studiati in modo da mantenere i salari fissi senza che i dipendenti potessero migrare da una società all’altra.
Per la causa attuale, gli avvocati ci dicono che non è stata ancora avanzata una richiesta di rimborso. Vi faremo sapere gli aggiornamenti del caso e, se ci sarà, la risposta ufficiale di Apple.
[via]