Peter Molyneux, noto autore di videogiochi britannico, negli anni ha saputo distinguersi, come qualsiasi suo collega che sia riuscito a far ricordare il proprio nome, per idee innovative e che offrivano un gameplay originale, o comunque uno scenario sempre sui generis. Molyneux, padre del più recente Fable, ha sempre avuto un grande legame con i God Game, i giochi in cui si interpreta una divinità o si cerca di esserlo, non a caso uno dei titoli più famosi è Populous. La sua carriera è però allo stesso modo condizionata dai cambi di aziende, che lo hanno portato dalla Bullfrog alla Lionhead Studios fino all’attuale 22Cans, casa di produzione indipendente che per la realizzazione del suo ultimo prodotto, Godus, è ricorsa alla piattaforma Kickstarter. Ottenuti i fondi è stata possibile la pubblicazione del secondo titolo di Molyneux sotto l’egidia della 22Cans, appunto Godus, che arriva a due anni di distanza da Curiosity.
Il messaggio di Godus è chiaro: siete una divinità e l’umanità ha bisogno di voi. Tutto inizia nel momento in cui noterete, dall’alto dei cieli, una coppia di umani che sta per annegare: la cosa più semplice da fare è raccoglierli e spostarli, ma non avete questo potere perché siete un ente inanimato, una divinità informe, ma ancor di più non avete ancora sbloccato alcun tipo di potere sui vostri sottoposti. La soluzione è quella di modellare il terreno al fine di farli arrivare subito sulla terraferma. Il vostro modellare, creare, modificare a vostro piacimento non sarà soltanto costruttivo, ma anche costruttivo, perché ben presto i due abitanti avranno bisogno di proliferare, aumentare la popolazione, e questa avrà bisogno a sua volta di abitazioni, posti dove stare e dove poter continuare la propria vita. Per una casa c’è bisogno di spazio e dovrete, necessariamente, assestare il terreno e dissestare le montagne, abbattere alberi, distruggere rocce e terrificare fiumi e appezzamenti d’acqua: insomma, siete il dio di questa terra.
Se però Godus si limitasse esclusivamente a darvi i poteri di modificare il territorio sarebbe un gioco decisamente fine a se stesso: per tutti i gestionali che si rispettino, quindi, Peter Molyneux, che ricordiamo essere il designer dell’intero prodotto, ha pensato bene di inserire delle basilari missioni, qui sottoforma di carte da sbloccare. Ogni carta corrisponde non solo a una civiltà, in un percorso ben preciso che vi condurrà dall’era della pietra fino alle più recenti scoperte, ma anche a delle possibilità: sbloccare gli arnesi di pietra vi permetterà di costruire case più corpose di una semplice tenda vicino a un focolare, così come potrete arrivare a realizzare delle palazzine invece delle palafitte su sabbia. A ogni costruzione, poi, corrisponderà una coppia di abitanti, divisi in costruttori, da riutilizzare per nuove strutture, e produttori, ovvero donne che possono dare la luce a nuovi abitanti. È proprio il numero di questi ultimi che condiziona il vostro progresso ludico, perché – indicati in una barra in alto a sinistra – dovrete soddisfare le richieste delle missioni che vi costringeranno a raggiungere un tetto minimo di abitanti ogni volta che procedere nell’esperienza.
Ovviamente la limitatezza del territorio può essere superata soltanto in parte: per quanto possiate edificare sul mare costruendo un territorio assestato, non potrete espandervi eccessivamente. Con la costruzione del molo, quindi, sbloccherete la possibilità di espandervi e arrivare in altri territori, da conquistare attraverso l’edificazione di un tempio a voi dedicato. Ed è proprio il rapporto con voi stessi che dovrà essere curato sempre di più nell’incedere dell’esperienza, perché non appena riuscirete a sbloccare la Fede, che potrete raccogliere di casa in casa dopo un determinato periodo di tempo trascorso, dovrete iniziare a confrontarvi con le richieste per spenderla.
Sostituendo, quindi, quello che è il classico denaro in giochi molto simili – ad esempio The Simpson: Tapped Out o anche Family Guy: Quest for Booty – in qualità di divinità avete bisogno della Fede. Con questa potrete arrivare ad abbattere anche le montagne più rocciose e più corpose, per permettere ai vostri abitanti di costruire palazzine e nuove abitazioni, così come potrete conquistare la possibilità di gestire la volontà dei vostri fedeli: nelle prime battute, infatti, i costruttori avranno una visione limitata del mondo e andranno a costruire soltanto laddove ce ne sarà bisogno e in un raggio d’azione molto limitato. Poterli guidare, successivamente, vi concederà la possibilità di indicare loro anche posti più lontani dove edificare o, come detto anche poc’anzi, indirizzarli verso la costruzione del molo, quando ci sarà la necessità di salpare verso nuovi orizzonti.
Gli elementi, però, non finiscono qui, infatti Godus vi mette a disposizione anche una vera e propria caccia al tesoro, più precisamente agli scrigni, all’interno dei quali troverete degli adesivi da apporre sopra le carte civiltà: ogni carta avrà bisogno di un determinato quantitativo di adesivi da apporvi per potervi concedere l’upgrade che state cercando di ottenere. Così facendo dovrete spendere ulteriore Fede per trovare e conquistare gli scrigni, spesso sotterrati sottoterra e che quindi vi costringeranno ad abbattere montagne, successivamente di nuovo edificabili senza eccessivi problemi.
Ultima features di grande prospettiva è quella del cross-save: gestita attraverso una piattaforma clouding messa a disposizione dalla 22Cans, potrete trasportare i vostri salvataggi da iPhone a iPad, così da poter continuare una partita avviata su uno anche sull’altro. Il tutto attraverso un facile sistema di registrazione e di login, che può essere gestito anche attraverso Facebook, autorizzando il social network in questione a dare accesso alla lista dei vostri amici e al vostro profilo, senza pubblicare nulla a vostro nome. Una comodità che va incontro a chi è in possesso di entrambi i dispositivi e vuole, in alcune occasioni, gioire dello schermo più ampio per una visuale più nitida o, viceversa, attivarsi su una piattaforma più leggiadra e più trasportabile rispetto a un tablet.
Godus, infine, pur essendo completamente gratuito e di dimensioni decisamente contenute al download, presenta degli acquisti in-app sottoforma di gemme: queste vi permetteranno non solo di ottenere degli upgrade nel minor tempo possibile, ma anche di velocizzare molte pratiche. Saranno acquistabili attraverso il Negozio, posto in basso a destra dello schermo, e ne avrete 20 per iniziare, calcolando che le prime transazioni costano dalle 5 Gemme in su. Va da sé che è una scelta lasciata al giocatore quella di spendere per poter acquistare e velocizzare i procedimenti, ma Godus non richiede assolutamente, in maniera obbligatoria, tale pratica. Per conoscenza vi comunichiamo, comunque, che 50 gemme verranno vendute a 4,49 euro, 250 gemme a 17,99 euro e 120 gemme a 8,99 euro.
Godus è disponibile in maniera gratuita per iPhone e iPad su App Store.