Durante il keynote di presentazione Apple si è ben guardata dal fornire dettagli sulla durata della batteria dei futuri Apple Watch. Tuttavia arrivano da un ex designer dell’azienda ulteriori dettagli sul processo decisionale che ha portato poi a stabilire le specifiche su questo controverso aspetto.
Si sa, le batterie non crescono sugli alberi e, men che meno, sugli alberi di Cupertino. Una delle maggiori sfide nella realizzazione di tutti i dispositivi mobili moderni risiede nella capacità di realizzare batterie più capienti possibili. Non avendo, al momento, la possibilità di implementare nuove e più efficienti tecnologie le possibilità si assottigliano di molto e, ad oggi, realizzare una batteria più capiente vuol dire realizzare una batteria più voluminosa. E se la batteria deve entrare in un orologio, è facilmente intuibile come questo cominci a diventare un problema.
E’ per questo che nessuno degli addetti ai lavori si è strappato i capelli quando un dirigente Apple si è sbilanciato affermando che Apple Watch andrà ricaricato ogni notte, cosa che si rende necessaria su molti smartwatch della concorrenza. Sì, siamo stati e siamo grandi fan del Pebble, ma il suo schermo e-ink è tutto fuorché una guduria per gli occhi.
E’ così che un ex designer che ha ancora rapporti con il team di Ive ha raccontato di come, in Apple, per la prima volta, il team dei designer ha avuto la meglio su quello degli ingegneri (anche se sappiamo quanto il design continui ad influenzare tremendamente la progettazione di qualunque device Apple).
Secondo questa fonte, la durata della batteria è sempre stata uno dei paletti su cui i progettisti hanno costantemente avuto un occhio di riguardo. Si racconta che nell’iPod i designer avrebbero richiesto la possibilità di ascoltare la musica in wireless e di come gli ingegneri avessero stoppato la richiesta per problemi di durata della batteria.
Questa volta è successo lo stesso. I designer spingevano per un prodotto sottile, i progettisti per un prodotto più spesso ma con una batteria maggiore.
Pare che a questo giro i designer l’abbiano avuta vinta (anche perché l’Apple watch è tutt’altro che poco sottile, anche se le prime recensioni di chi l’ha provato con mano parlano di uno spessore in linea con la concorrenza) e che i progettisti si siano dovuti arrendere. Insomma, prepariamoci a tenere costantemente in carica un altro dispositivo la notte.