Sono apparsi nuovi dettagli sulla vicenda che riguarda il fallimento di GT Advamces Technologies. Dalle ultime notizie scopriamo cosa ha mandato in bancarotta l’azienda produttrice di vetro zaffiro per Apple e scopriamo anche, con occhio critico, che si Apple ha imposto rigide clausole, ma accettandole, GT Advanced Technologies ha fatto forse un passo piu lungo della gamba.
A volte capita di sbagliare investimenti, di puntare sull’azienda sbagliata e di dover affrontare poi le conseguenze (in alcuni casi anche disastrose). Questo è il caso di GT Advanced Technologies, l’azienda scelta da Apple per la produzione di vetro zaffiro. La società non ha retto agli investimenti e alle clausole contrattuali di Apple ed ha rischiato di cadere nel baratro del fallimento.
L’accordo con Apple prometteva all’azienda produttrice di zaffiro di raddoppiare il fatturato (e conseguentemente anche la produzione). Gli investimenti fatti da GT sono stati di circa 900 milioni di dollari, utili per portare la produzione dai 115 chili di zaffiro alla soglia dei 262 chili richiesti da Apple. Ma la copertura della società californiana era di “appena” 439 milioni di dollari, quindi circa 461 milioni di dollari in meno agli investimenti effettuati da GT. A complicare le cose e a non far più rientrare nelle spese la società produttrice di zaffiro si sono aggiunte le clausole contrattuali molto restrittive di Apple. Per dirla in parole povere, non ci sono state garanzie da parte di Apple, che poteva decidere di sottrarsi dall’accordo in ogni momento se lo riteneva opportuno. Questo è stato il problema vero e proprio: la GT non ha avuto la saggezza necessaria a rifiutare l’accordo e, firmandolo, ha sicuramente sottovalutato l’impegno richiesto e tutti i rischi derivanti dal contratto. Una volta che Apple ha ritenuto opportuno sottrarsi all’accordo, l’azienda è rimasta nel baratro ed è crollata. Tutti gli investimenti hanno contribuito a rendere più veloce la caduta.
Ma parliamo un attimo delle condizioni imposte dal contratto. Il controllo che Apple aveva sulla produzione era così estremo che GT non poteva nemmeno modificare il processo di produzione senza chiedere il permesso ad Apple. Ancora, GT aveva l’obbligo di soddisfare qualsiasi ordine di Apple con penali e spese a proprio carico in caso di fallimento degli obiettivi.
Certo, detta così sembra che sia Apple l’unica responsabile, anche se il contratto parla chiaro ed Apple non ha fatto nulla di non consentito. Certo, poteva essere più umana, ma si sa che nel mondo degli affari la comprensione è una dote molto difficile da trovare. Insomma, per dirla tutta, GT ha creduto di riuscire nell’obiettivo e non ha messo attentamente sulla bilancia i pro e i contro dell’accordo. E ne ha pagato le conseguenze.
Dal canto suo, Apple sostiene che i guai siano di responsabilità unica di GT Advanced Technologies, che sarebbe stata incapace di rispettare i termini contrattuali e soprattutto i parametri qualitativi che si era impegnata a raggiungere, parametri specificati nel contratto.
In ogni caso, lo stabilimento dell’Arizona è in fase di chiusura (chiuderà entro il 31 dicembre) e, anche se le due aziende hanno trovato una soluzione per sciogliere la propria partnership ed evitare almeno per ora il fallimento di GT, come vi abbiamo detto qui, resteranno comunque in trattative per alcuni blocchi di vetro zaffiro.