Adobe ha reso disponibili le sue novità nel campo della gestione, firma e modifica dei file PDF. Novità che potranno essere interessanti sia per gli utenti “home”, sia per i professionisti. Andiamo a scoprire tutti i dettagli relativi al nuovo Adobe Document Cloud e al nuovo Acrobat DC.
Iniziamo specificando che parleremo di alcune novità tese a migliorare l’esperienza utente per quello che riguarda il lavoro con i documenti e i file PDF.
Cos’è Adobe Document Cloud? Adobe Document Cloud è un nuovo servizio che permette di gestire, firmare, compilare, modificare e lavorare al meglio i file PDF da qualsiasi piattaforma (compresi quindi iPhone e iPad insieme ai PC Windows e ai Mac). Il servizio è disponibile in tre varianti (quella gratuita, quella standard e quella pro) e ovviamente offre soluzioni differenti. Ad esempio in quella gratuita si potrà utilizzare il nuovo Acrobat DC Reader ed eseguire solo alcune operazioni basilari come ad esempio la visualizzazione dei file, la compilazione dei moduli, la firma digitale, l’archiviazione dei documenti e l’aggiunta dei commenti. Con la versione standard si avranno a disposizione invece anche altre funzionalità come ad esempio la creazione di PDF, la conversione in PDF, il riconoscimento del testo, l’esportazione nei formati di Office e le firme digitali certificate. Infine, la versione pro avrà a disposizione il massimo delle funzionalità, davvero tantissime. Dal sito ufficiale è possibile guardare con attenzione le differenze tra le versioni e i relativi prezzi ad abbonamento mensile o annuale.
Cos’è Acrobat DC? Acrobat DC non è altro che la nuova versione di Adobe Acrobat, il software per la gestione dei PDF. Ora il software è ottimizzato per i diversi device supportati, integra le nuove funzioni disponibili (elencate prima) per lavorare con i PDF e supporta quindi Adobe Document Cloud.
Per ottenere maggiori informazioni vi rimandiamo alla pagina di Adobe con tutti i dettagli, mentre se siete interessati all’app per iOS potete cliccare qui per procedere su App Store.
Fonte: iMore