Siamo nel 1976 e in California nasce una nuova società che trasforma i kit informatici in prodotti acquistabili da singoli appassionati. Questa società si chiama “The Apple Computer Company”, e un anno avrà l’onore di essere menzionata per la prima volta in un articolo di giornale, il Kilobaud.
Il primo articolo dedicato alla Apple è datato 1977, quando la giornalista Sheila Clarke scrisse uno speciale sulla rivista Kilobaud: “Nel sud della California c’è una nuova società che ha venduto 10 computer in 3 settimane. I suoi clienti sono alla ricerca di un sistema completo, pronto all’uso e poco costoso. Poiché il computer realizzato da Apple è molto facile da acquistare e utilizzare, presto potrebbe arrivare nelle case di centinaia di appassionati”.
Il titolo dell’articolo era “The Remarkable Apple Computer” e al suo interno si potevano trovare interessanti interviste ai co-fondatori Steve Jobs e Steve Wozniak.
L’intervista venne fata nel garage di Steve Jobs, prima sede ufficiale della Apple Computer: “Ricordo che volai a Los Angeles” racconta la Clarke “e i due Steve vennero a prendermi in una Chevrolet Luv rossa, gettarono la valigia nella parte posteriore, e mi misero tra di loro sul sedile anteriore. Siamo andati da qualche parte per pranzo e abbiamo iniziato a parlare di Apple. Ovviamente, Steve Jobs era quello che parlava di più“.
E ancora: “Dopo pranzo, siamo andati a casa dei suoi genitori a Palo Alto e siamo entrati dritti nel garage. Sul banco di lavoro c’era un circuito stampato, mentre su una mensola era poggiato un televisore con dei fili che pendevano sulla scheda. Per tutto il tempo Steve Jobs parlò dell’azienda e dei pian futuri per il marketing e lo sviluppo. Sembrava molto entusiasta, non stava mai fermo e quasi ballava sui piedi. Woz era invece seduto al banco di lavoro, intento ad avviare il sistema operativo per mostrarmi il programma. Lui era molto tranquillo, si vedeva che quello era il suo luogo. Jobs mi disse che il suo obiettivo era di portare un computer Apple in ogni aula di scuola, perché se i bambini crescevano conoscendo Apple, avrebbero continuato ad acquistare i loro computer. Quella era la prima Apple, un garage. Non c’erano altri dipendenti, solo loro due. Non c’era un ufficio. Ho trascorso 4 ore con loro dopo pranzo, passando anche qualche momento divertente quando Steve Jobs volle mostrarmi le sue abilita al Blackjack”.
La Clarke ha confessato che per lei, l’Apple I era solamente uno dei tanti altri computer presentati in quel periodo, ma mai avrebbe immaginato che quei due ragazzi avrebbero poi cambiato il mondo. Successivamente, la giornalista non ha più incontrato i due Steve se non occasionalmente a qualche esposisiozne informatica degli anni ’70.
Dall’articolo emergono alcune dichiarazioni di Jobs che potrebbero essere ancora attuali:
- Per gli utenti meno esperti dobbiamo offrire un programma finito e semplice da utilizzare
- Gli aggiornamenti saranno messi a disposizione gratuitamente per i nostri clienti
- Apple vuole creare una rete di scambi di programmi per sviluppare giochi e app che rendano il computer più divertente e utile
- Apple crea prodotti più costosi della media
L’articolo completo può essere letto da questo link.