Uber, continua il recruitment dei nuovi autisti a Milano

Il fenomeno di Uber è oramai una realtà tangibile dell’Italia: le numerose polemiche, gli scioperi, le proteste dei taxisti contro il nuovo sistema di trasporto privato per il pubblico, sono servite a poco, se non a inasprire maggiormente le leggi contro l’abusivismo, normative che permangono comunque facilmente eludibili, perché Uber Pop – a detta dei responsabili italiani – non commette alcun tipo di illecito. E per arrotondare vi basta un iPhone e una macchina.

uber-app

Lo hanno ribadito anche nel corso della scorsa settimana, a un appuntamento cui abbiamo avuto la possibilità di partecipare noi di iPhoneItalia. Ospiti del Nhow Hotel in via Tortona, a Milano, i responsabili per l’Italia hanno presentato in maniera approfondita il messaggio di cui si fa portavoce Uber, l’azienda di San Francisco fondata nel 2009 da Travis Kalanick e Garrett Camp, fornendo consigli e supporto a tutti i nuovi autisti su come diventare tassisti provetti, imbracciando uno smartphone e seguendo tutte le indicazioni a schermo della vostra app.

Ovviamente la selezione è affidata a dei sistemi di controllo non eccessivamente capillari, ma che comunque mirano a una sicurezza sia dell’utente finale quanto dell’azienda, che deve premurarsi di non stipulare un contratto con una persona poco affidabile. È per questo che tra le richieste principali Uber pretende la consegna dei carichi pendenti e del casellario giudiziario, documenti facilmente ottenibili nel Tribunale di residenza e che attestano di avere una fedina penale pulita, priva di qualsivoglia reato o illecito: il passaggio successivo è il quantitativo di punti sulla patente. Uber ne richiede appena 10, il che significa almeno la metà di quelli di partenza: assicurati attraverso il portale dell’automobilista, che permette di avere un riepilogo totale dei punti a propria disposizione, l’asticella è indubbiamente bassa, perché chi pretende di dover effettuare un servizio pubblico dovrebbe avere in cuor suo un’esemplare capacità di guida e di rispetto del codice stradale.

Foto dell’automobile, rigorosamente a cinque porte e non più vecchia di cinque anni, il libretto e l’assicurazione sono i documenti necessari per l’avvio dell’attività. Nulla di impossibile da ottenere, anzi, ma ciò che abbiamo notato è che a Uber servirebbe necessariamente anche un controllo sull’età: la maggior parte dei presenti era eccessivamente avanti con l’età anagrafica, col rischio di affidare delle vetture a persone non con i riflessi al massimo e poco affidabili in sede di trasporto. Ancor più specie ha fatto la precisazione finale del responsabile di turno: la rassicurazione sull’eventuale fermo e controllo della polizia municipale alla vostra vettura, individuata come taxi abusivo, è quella di un certo ricorso alla multa (che può arrivare anche fino a 7000 euro), al ritiro della patente e al sequestro della vettura. Il ricorso si farà, ma intanto il danno – emergente, ma anche di lucro cessato, dato per assunto che l’automobile sia fondamentale per il vostro lavoro quotidiano – è compiuto.

Insomma ancora qualche aspetto da rivedere, ma è indubbio che i controlli di Uber non lasciano scampo ad approssimazione, perché ci abbiamo provato: presentatici alla firma del contratto senza carichi pendenti e casellario giudiziario, senza assicurazione e libretto e soltanto con una patente immacolata, provando a presentare in sostituzione una autodichiarazione (spendibile soltanto con l’amministrazione pubblica), siamo stati rimbalzati, salvo ricevere comunque indicazioni sul download dell’app riservata ai “dipendenti”, Uber Partner.

NovitàAcquista il nuovo iPhone 16 su Amazon
News