Google I/O 15: presentati Android Pay e il nuovo sistema di permission di Android M

Nel corso del keynote d’apertura di Google I/O è stato presentato il nuovo sistema di permessi per le applicazioni Android: un sistema che punta a una maggior sicurezza da offrire ai vari utenti, focalizzandosi principalmente sulle attività inerenti le app di messaggistica istantanea.

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Il primo esempio nasce proprio con Whatsapp, facendo riferimento all’attivazione del microfono per l’invio dei file audio: il sistema chiederà un’autorizzazione per registrare, poi sarà possibile, in qualsiasi momento dopo l’installazione o il primo permesso concesso, rimuovere l’autorizzazione concessa. Ovviamente ogni qualvolta un’app verrà avviata vi dovrà necessariamente chiedere un permesso e voi dovrete di conseguenza accettarlo, altrimenti non sarà possibile avviarla e utilizzarla.

La novità che però sicuramente interessa di più l’aspetto concorrenziale con il mondo iOS è rappresentata da Android Pay. Il sistema funzionerà, in partenza, con Gamestop, OpenTable, Spring, Hotels.com, Groupon, Etsy, Expedia, Coca Cola e altri marchi di prima fascia per il mercato americano e globale. Il supporto è attivabile con carte di credito Visa, Mastercard, American Express e Discover: ovviamente sarà necessario il sistema NFC per poterlo utilizzare e per poter pagare nei negozi, proprio come Apple Pay. Allo stesso modo del sistema iOS si potrà utilizzare l’impronta del dito per poter sbloccare il sistema, grazie al fingerprint support: a pagamento effettuato riceverete una notifica che vi avviserà con il logo del negozio dove avete effettuato l’acquisto e la cifra spesa. Si parte ovviamente dagli Stati Uniti, come facilmente immaginabile, ma non ci sono ancora novità per quanto riguarda l’arrivo in Europa. Proprio come Apple Pay. Infine sarà compatibile con i sistemi operativi AT&T, Verizon e T-Mobile.

Ultimo aspetto dei sei punti focali presentati con Android M, e che ci riguardano da vicino, è rappresentato dal risparmio energetico: il nuovo sistema pensato da Google prevede un sistema di rilevamento dell’utilizzo dello smartphone a seconda del movimento che farete compiere al vostro device. Se il sistema operativo lo riconoscerà come fermo, o comunque meno mobile rispetto al solito, lo manderà in standby, in un deep sleep, cercando di risparmiare quanta più batteria possibile, visto il periodo di non attività al quale lo state sottoponendo.

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