Quando il nostro smartphone diede il benvenuto a Whatsapp il mondo della messaggistica istantanea è stato completamente sovvertito. In un primo momento era possibile inviare SMS gratuitamente soltanto a persone che avessero il vostro stesso operatore o magari avessero il vostro stesso cellulare, che fosse l’iPhone o che fosse un Blackberry. Allo stesso modo di Whatsapp, che ha rivoluzionato il modo di comunicare nel corso di questi anni, anche Satispay persegue la strada del cambiamento per i pagamenti. Parliamo dell’app, creata da tre ragazzi italiani, ricongiuntisi nel nostro Paese dopo qualche viaggio di lavoro all’estero (chi addirittura in Kazakistan), con l’unico obiettivo di semplificare l’annoso sistema di pagamento e di gestione del denaro.
Satispay nasce dopo tre anni di sviluppo, da un’idea nata nel 2012 quando, in uno degli scenari più classici di sempre, Alberto Dalmasso, attuale CEO della start up, a cena con gli amici inizia a ragionare sulla possibilità di semplificare e rendere immediati i pagamenti tramite smartphone. D’altronde con il nostro iDevice facciamo tutto: scattiamo fotografie, controlliamo la strada da percorrere, apriamo una macchina e la noleggiamo, perché non pagare anche tutto ciò che acquistiamo nel quotidiano? «Quando nel 2014 si è deciso di unificare tutti i RID e tutti i pagamenti tramite bonifici per noi si è semplificata la strada, una svolta fondamentale perché fino al 2013 c’erano decine e decine di schemi di gruppi di banche messi d’accordo con i loro standard di linguaggio e pensare di dover trattare con le diverse banche significava accordarsi su diversi linguaggi: un lavoro immane. L’Europa, invece, quell’anno aveva creato un sistema normativo che voleva far nascer dei nuovi attori, così da portare competizioni, nuovi sistemi di pagamento, che potessero dare contro i modelli di Visa e Mastercard: è come se ci avesse spinto a creare la nostra start up. Studiamo, quindi, la normativa e ci rendiamo conto del fatto che il momento era propizio».
Satispay è riuscita a raccogliere 300mila euro in fase di lancio grazie semplicemente a uno scambio di email tra conoscenti, famigliari e amici, o anche tra persone soltanto interessate all’evoluzione del progetto: una base minima di investimento pari a 1000 euro, a crescere. Sessanta soci, che in maniera frammentata hanno acquisito percentuali minime della società, lasciando comunque più del 60% nelle mani del trio fondatore, che insieme con Dalmasso annovera anche Dario Brignone e Samuele Pinta, rispettivamente CTO e COO di Satispay. Il funzionamento, inoltre, è semplicissimo: basta scaricare l’app, completamente gratuita, e iscriversi inserendo i propri dati: codice fiscale, IBAN, una foto del documento d’identità, indirizzo di residenza, nome e cognome. Dopo cinque giorni l’app vi attiverà dopo aver fatto tutte le verifiche del caso e funzionerà come un credito prepagato: dovrete indicare il massimale di credito che volete avere settimanalmente e sarà l’app stessa a prelevare i soldi dal vostro conto, assicurandovi di avere sempre quella cifra da spendere ogni settimana. Se al lunedì successivo non avrete speso tutti i soldi, Satispay preleverà soltanto la differenza dal vostro conto, se invece siete in eccedenza perché qualcuno vi ha mandato dei soldi, il sistema accrediterà sul vostro conto corrente la cifra che eccede il tetto da voi indicato.
Entro un anno, per un’azienda sempre in sviluppo, Satispay assicura che saranno disponibili i pagamenti online, con la differenza che piuttosto che inserire tutti i dati di accesso e di registrazione, come può avvenire per Paypal, basterà inserire il numero di telefono. Inoltre tramite l’app, senza mai uscire, sarà possibile pagare una ricarica telefonica, pagare un biglietto per un concerto, fare acquisti che rientrano nella quotidianità. Vi lasciamo all’intervista realizzata con i tre ideatori per maggiori dettagli e spiegazioni.
Satispay è disponibile gratuitamente per iPhone su App Store.