Parrot Bebop, il drone che si comanda con l’iPhone – La prova di iPhoneItalia

Durante l’estate appena trascorsa, grazie al supporto di Parrot, abbiamo avuto modo di testare uno degli ultimi droni della linea offerta dall’azienda francese, il Bebop, un entry level quadricottero dal costo non eccessivamente alto, pilotabile senza alcuna autorizzazione ENAC e senza alcun tipo di brevetto da pilota, quindi accessibile per qualsiasi interessato al prodotto del drone. Con il supporto di Trentino Marketing, inoltre, abbiamo avuto la possibilità di effettuare diversi test di volo tra le montagne di Pinzolo, apprezzando la qualità dei paesaggi ripresi in volo dal drone. Di seguito vi raccontiamo la nostra esperienza.

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Iniziamo col dire che il Parrot Bebop è un quadricottero, come è facilmente intuibile dalle immagini e dalle foto, di classe 250 (25cm motor to motor), dal peso di circa 400 grammi. Il processore montato a bordo è un P7 dual core, dotato di una GPU quad core che serve per stabilizzare la telecamera frontale, da 14mega pixel. L’elettronica contiene anche un ricevitore GPS, un sensore a ultrasuoni per mantenere l’altezza, e una micro telecamera verticale che aiuta a determinare la velocità di spostamento del drone. Il Bebop è pensato per volare all’esterno, ma anche all’interno, indoor, non ha problemi, a patto che abbiate installato le apposite protezioni, vendute nella scatola del prodotto: sia per salvaguardare i vostri mobili, tanto per salvaguardare le eliche dei quattro motori, che potrebbero danneggiarsi agli urti.

Dopo il decollo, che avviene in maniera abbastanza rapida e semplice grazie alla pressione di un tasto sull’app o sullo Sky Controller, si può facilmente apprezzare la bontà del mantenimento della posizione, che risulta essere ottimale: lasciando infatti gli stick del controller il drone rimarrà in posizione, fermo, con una stabilità che soltanto all’esterno potrebbe essere inficiata dal vento o da effetti meteorologici. Lasciando gli stick il drone, se in movimento, si ferma tempestivamente, arrestando il proprio volo. Le eliche, che sono montate sul motore a incastro, possono essere sostituite con altre fornite all’interno della scatola: il sistema di sgancio è molto semplice e intuibile, anche perché in caso di urto avere uno sgancio rapido dell’elica può favorire il recupero e soprattutto ulteriori impatti causati dal movimento perpetuo del motore. Il blocco di quest’ultimo è immediato e subito segnalato a schermo della vostra applicazione, che vi avvisa dell’interruzione del volo. Attorno al corpo del drone troviamo quattro damper di gomma, con un telaio in fibra di vetro, resistente agli urti e gommato.

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Arriviamo dunque alla nota dolente rappresentata dalla durata della batteria: 1200mAh che garantisce un’autonomia di volo che non supera i 10, o al massimo 15 minuti. Ne vengono fornite, in dotazione, quattro, con un caricatore a muro che riesce a rifornire di energia la batteria in un’ora circa. Le stesse batterie sono montate dallo Sky Controller, quindi ne avrete sempre due da utilizzare contemporaneamente, a meno che non stiate utilizzando il Bebop con il vostro iDevice. Cosa che, comunque, dopo l’esperienza provata, sconsigliamo, sia per la bontà dello Sky Controller, sia per la difficoltà di manovrare con un iPhone il drone. La batteria ha un sistema interno che segnala immediatamente la poca energia rimasta e, nel caso in cui vogliate portarlo allo stremo, costringerà il drone ad atterrare quando sarà definitivamente terminata la carica. La durata è comunque indicata sullo Sky Controller da cinque led bianchi, che indicano le condizioni di entrambe le batterie in uso.

Giunge quindi il momento delle riprese. Il sistema del Bebop è di grandissima qualità, con qualche piccola sbavatura, che soltanto gli occhi più attenti noteranno. Parliamo di un obiettivo fisheye, quindi curvato all’interno sui lati, il che rende meno definitivi i bordi, ma siamo comunque dinanzi a una qualità di alto livello grazie ai 14mpx full hd, che si avvicinano quasi del tutto a una ripresa effettuata con una GoPro Hero 4. Il risultato è comunque notevole e vi alleghiamo un video realizzato al Doss del Sabion, a 2200 metri d’altezza, durante un’escursione offerta da Trentino Marketing durante la nostra sosta a Pinzolo. A complicare le operazioni di riprese ci ha pensato il vento, che raggiunta una determinata altezza ha reso poco agevole molte manovre, ma è comunque possibile apprezzare la bontà delle riprese.

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Tutte le immagini vengono trasmette in streaming sull’iPad o sull’iPhone che avete connesso allo Sky Controller: l’ausilio non è ottimale, perché si registra una piccola latenza delle immagini, pertanto si consiglia di tenere comunque d’occhio il volo del drone a occhio nudo, aiutandovi con il tablet e lo smartphone soltanto nel caso in cui abbiate raggiunto una distanza tale da non poter più inseguirlo o per controllare l’inclinazione del drone. Tutto il funzionamento avviene attraverso una comodissima app chiamata FreeFlight, disponibile gratuitamente e per tutti i dispositivi iOS: lo Sky Controller a sua volta contiene un’app al suo interno, la medesima, che permette di pilotare il drone dopo aver configurato tutte le caratteristiche necessarie per un volo ottimale.

Il Parrot Bebop è sicuramente un prodotto entry level di grande fattura, pilotabile da chiunque dopo qualche ora di esercizio lontani, magari, da altre persone o da eccessivi ostacoli aerei e non. La sua leggerezza gli permette di non subire eccessivamente una caduta o un errore di pilotaggio e vi supporta anche con il sistema RTH, ovvero il ritorno a casa, che obbliga il drone a ripercorrere la stessa verticale di decollo nel caso in cui dovesse avvenire una disconnessione, così da venire incontro a qualsiasi tipo di inconveniente. Il suo prezzo è di 480 euro senza Sky Controller, invece compreso arriva a 850 euro. Consigliamo ovviamente la seconda soluzione, per un’esperienza completa.

L’app FreeFlight, invece, è disponibile gratuitamente su App Store.

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