Il 3D Touch sull’iPhone 6s, l’iPad Pro, la stilo (ma non chiamatela così!) dell’iPad Pro, la nuova Apple TV: l’ultimo keynote ha lasciato in eredità tanti spunti di riflessione, diversi apprezzamenti, ma anche tante critiche. In molti hanno parlato di novità rivoluzionarie, tanti altri hanno detto che ormai Apple sa solo copiare (“L’iPad Pro è un Surface!”), io ritengo che la verità sia nel mezzo. Come sempre, l’azienda di Cupertino riesce a prendere spunto dalla concorrenza, e perfezionare il tutto. Non senza qualche difetto…
In questo editoriale non voglio soffermarmi sulle caratteristiche e le funzioni dei vari terminali, visto che ne abbiamo già ampiamente parlato. No, oggi voglio parlare di quello che i nuovi dispositivi Apple riusciranno a lasciare in eredità nei prossimi anni. L’eredità del primo iPhone datato 2007 è ancora viva e durerà per tantissimi anni: multi-touch, lo swipe per lo zoom, un sistema operativo veramente ottimizzato per gli schermi touch. L’iPad ha praticamente creato un nuovo mercato che, prima di allora, non era praticamente mai esistito. Con queste premesse è difficile pensare o credere che i nuovi dispositivi presentati da Apple pochi giorni fa riescano ed avere lo stesso impatto sul mercato e sulla storia, anche perchè i tempi sono cambiati e l’innovazione sta facendo passi da gigante praticamente giorno dopo giorno.
Il 3D Touch su iPhone 6s/6s Plus potrebbe sancire una nuova pagina nel mondo degli smartphone. Tante aziende hanno provato a creare un sistema simile, ma dalle prime prove sembra che il lavoro fatto da Apple sia eccezionale. Lo schermo ha ora tre punti di forza, quindi l’utente può esercitare tre pressioni diverse per attivare altrettante funzioni e velocizzare moltissimi passaggi. In futuro, arriveranno app, e soprattutto giochi, capaci di sfruttare questa tecnologia, e di cambiare probabilmente le carte in tavola. C’è però un dubbio. Tutto bello, tutto magnifico, tutto tecnicamente inecepibile, ma l’utente medio userà il 3D Touch?
Prendiamo Siri: l’assistente virtuale di Apple è arrivato con l’iPhone 4s praticamente 4 anni fa, ma chi oggi lo utliizza veramente? Pochi, pochissimi. Io personalmente uso Siri solo per salvare qualche promemoria o per chiamare qualcuno, sempre e soltanto se sono solo. In pubblico, ancora non mi azzardo a parlare con il mio smartphone. Può sembrare una cosa stupida, ma è così. E credo che in tanti la pensino come me: in giro vedo centinaia e centinaia di persone con iPhone in mano, e mai nessuno che parli con Siri. Eppure può essere usato per dettare un messaggio, per avviare un brano, per attivare il navigatore satellitare. Insomma, è davvero comodo, ma in pochi lo utilizzano. Perchè? Perchè siamo pigri. Il nostro cervello è pigro per natura. Siamo troppo abiutati allo schermo touch, fatto così bene che ormai preferiamo perdere qualche secondo in più, piuttosto che far lavorare il cervello per abiutarlo ad utilizzare Siri. E’ solo questione di abitudine, ma se mai iniziamo, mai useremo Siri in tutte le sue funzioni. Certo, una piccola percentuale di utenti sicuramente utilizzerà Siri ogni giorno, mille volte al giorno, ma si tratta davvero di pochissime persone.
Il 3D Touch potrebbe fare la stessa fine: bellissimo, comodissimo, ci aiuterà a velocizzare molte operazioni. Ma ci abiuteremo ad utilizzarlo? Forse io sì (più di Siri…), e forse anche voi che siete utenti abiutati alle novità, ma l’utente non avezzo di tecnologia farà fatica a capirlo, forse nemmeno saprà mai a cosa serve e non lo utlizzerà mai. E forse, anche noi lo utilizzeremo poco, troppo abiutati da anni a farne a meno, e troppo pigri (sì, lo siamo per natura) per abiutarci a nuove interazioni. Però, forse il 3D Touch è leggermente più immediato di Siri, e forse la percentuale di utilizzo sarà maggiore.
Con questa tecnologia, Apple ha innovato, ma forse per qualcosa fine a se stessa. “E cosa doveva inventare?” direte voi, e io vi rispondo “Il 3D Touch, perchè è fantastico. Siamo noi il problema”. L’utente medio è più felice di poter usare il dito medio con le prossime emoji di iOS 9.1, che di sfruttare Siri o il 3D Touch.
Capitolo iPad Pro. Anche qui siamo di fronte ad un tablet magnifico, che potrebbe sotituire il MacBook in diverse occasioni, soprattutto per chi non ha esigenze particolari. Per il mio lavoro, ad esempio, è perfetto, anche perchè la nuova Smart Keyboard ha lo stesso feedback tattile dei nuovi MacBook. Perfetto. Peccato per il prezzo: se voglio un terminale LTE devo spendere già 1079$, poi devo aggiungerci altri 250$ per avere la tastiera e la Pencil. Arriviamo al prezzo di un MacBook di ultima generazione, che però ha OS X (scusate se è poco). Inoltre, Apple mi ha fatto letteralmente inca**zare con la scelta di non offrire le versioni LTE per il modello da 32GB. Perchè? Perchè devi obbligarmi a prendere il modello da 128GB per avere la versione Cellular, se a me tutto questo spazio non serve? Caduta di stile. Va bene il marketing e la voglia di guadagnare, ma qui forse mi stai prendendo in giro.
L’iPad Pro è un Surface? Sì, in parte lo è, soprattutto per l’idea cover-tastiera, non per la Pencil. Chi definisce la Pencil una stilo, e tira in ballo la frase di Steve Jobs che mai avrebbe usato un pennino su iPhone, allora non ha capito le potenzialità di questo accessorio. A parte che Steve Jobs parlava di iPhone con schermi da 3,5 pollici, ma lui si riverifa alle classiche stilo che si usavano allora e che servivano SOLO a premere sull’icona e a fare quello che possiamo fare già con le dita. Quindi aveva ragione quando diceva che noi abbiamo 10 stilo tra le mani. La Apple Pencil, invece, è qualcosa di diverso: si tratta di una vera e propria matita, che incorpora sensori capaci di interagire con lo schermo per simulare il tratto in base alla nostra pressione, e per offrire anche la funzione di sfumatora. Non serve per cliccare sulle icone, per quello usiamo le dita. Ancora. Provate a ripetere con le dita le operazioni che potete fare con la Pencil, e poi ne riparliamo. Apple Pencil è forse la più grande innovazione vista ieri, più del 3D Touch, e più di un iPad che, rispetto agli altri tablet Apple, è solo più grande e un po’ più potente (grazie 4GB di RAM!). L’iPad Pro, si evince dal nome, è pensato per un’utenza business, quindi tastiera e “matita” sono perfette per questo scopo.
Sulla Apple TV faccio difficoltà ad espriermi, perchè molte funzioni saranno attive solo negli Stati Uniti: abbonamenti a film e programmi o serie TV, Siri per trovare qulsiasi cosa, abbonamenti ad eventi sportivi sono limitati solo a poche nazioni, Italia esclusa. Questo è un peccato, perchè per 150$ si tratta di un prodotto davvero interessante. E’ una console? No, o meglio, inizialmente farà quello che possiamo fare già ora avviando un gioco su iPhone e sfruttando AirPlay sulle vecchie Apple TV. Tra qualche mese, forse, vedremo giochi ottimizzati, e finalmente avranno senso anche i controller MFi che fino ad oggi nessuno ha acquistato. Anche se l’iPad Pro è il terminale che più mi è piaciuto (grazie soprattutto alla Pencil), l’Apple TV è forse l’unico prodotto Apple che acquisterò quest’anno, purchè arrivi qualcosa si serio anche in Italia.
Ho l’iPhone 6 Plus, che fino al 2016 supporterà tutto e andrà benissimo. Del 3D Touch posso farne a meno, tanto faccio a meno anche di Siri. L’iPad Pro è fantastico, ma lavorando per lo più dall’ufficio ho un iMac che è insostituibile. Dovessi lavorare più spesso in mobilità, sarebbe una scelta da prendere in seria considerazione.
Apple TV, invece, mi intriga, perchè offre tantissime funzioni in più, anche se forse bisognerà attendere un anno prima di poterla sfruttare a pieno, soprattutto in Italia.
Cosa lascia in eredità questo evento? Tante ottime premesse, troppi rischi. Sarò felice di essere smentito e di vedere il 3D Touch essere utilizzato da tutti, perchè lo merita. L’iPad Pro si ritaglierà sicuramente la fetta di mercato che Apple si aspetta, soprattutto nel mercato business. La Apple TV venderà tantissimo, scommetteteci. Ma tra 5 anni, di questo evento non ricorderemo nulla.
Cosa ne pensate?