Google vuole creare il suo “chip A9” per competere con Apple

Google ha in programma di sviluppare una serie di processori in-house in collaborazione con partner hardware, per aiutare i produttori a standardizzare Android e renderlo più competitivo con Apple, almeno dal punto di vista della computazione. Gli esperti del settore considerano però questo progetto molto complesso da portare a termine.

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Chi segue le vicende Apple sa che da anni l’azienda di Cupertino sviluppa in casa i processori per i suoi iPhone e iPad, con le CPU conosciute con il nome di A9, A8 e così via. Questi processori vendono realizzati materialmente da partner terzi come Samsung e TSMC, ma lo sviluppo ingegneristico viene creato in-house.

Grazie a questi processori, Apple ha la capacità di ottimizzare al meglio software e hardware, velocizzando le prestazioni generali anche se sulla carta l’hardware è inferiore rispetto ad altri smartphone. Per questi motivi, Google sta seriamente pensando di sviluppare dei processori in-house da far produrre poi a partner terzi, proprio come fa Apple. In questo modo, l’azienda sarebbe in grado di ottimizzare il software e di migliorare la standardizzazione di Android, con evidenti vantaggi anche per le prestazioni dei vari smartphone. Google vorrebbe creare anche un co-processore come quello di Applel (serie M), con il quale gestire alcune funzioni minori degli smartphone e ottimizzare la durata della batteria.

Secondo gli esperti, però, il progetto di Google sarà molto arduo da portare a termine. In primis, i margini di profitto dei cellulari Android sono già bassi, quindi dover lavorare anche su questi nuovi processori potrebbe rendere la situazione ancora più difficoltosa. Inoltre, Google dovrebbe trovare degli accordi con produttori terzi per la realizzazione materiale di questi processori, e in giro i partner affidabili e disponibili sono pochi e quasi tutti già collegati in qualche modo ad Apple con accordi miliardari. Altri, come Qualcomm e MediaTek, non hanno alcun interesse a produrre chip terzi, visto che il loro business principale è proprio quello dei processori in-house da offrire alle varie case.

Insomma, la situazione non è facile e per questo il progetto Google potrebbe tramontare prima ancora di iniziare…

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