Apple Music resta un servizio ancora da comprendere a pieno. Nonostante i numeri alti per un servizio molto giovane, annunciato da pochi mesi, è ancora lunga e impervia la strada che porterebbe l’azienda di Cupertino a dominare nel campo della musica accanto a pilastri e decani dell’industria dello stream. I numeri, per esempio, non sono per niente generosi con la Mela.
L’impressione quindi è quella che anche nello streaming musicale Apple abbia aspettato troppo a lungo. Al mese di ottobre Apple Music conta 6,5 milioni di utenti paganti, che è sicuramente un ottimo numero per un servizio così giovane, però il problema più grande continua a essere il grande afflusso di utenza che gli altri streaming possono vantare, soprattutto quelli gratuiti. Apple Music, infatti, si colloca al quarto posto tra tutti i servizi a disposizione, miglia dietro Pandora, Spotify e YouTube. Il primo di questi annovera 78 milioni di utenti attivi e ha appena acquistato Rdio, per accontentare quella strategia che li porterà ad avere un servizio on-demand nel corso del prossimo anno, così da dare una alternativa a tutti gli utenti ad Apple Music. Spotify ha annunciato, invece, di aver raggiunto i 75 milioni di utenti nel mese di giugno e si aspetta di arrivare a 100 entro la fine di questo mese, per chiudere il 2015 al meglio. YouTube, che è palesemente il servizio più grande di streaming, ha appena lanciato l’app di musica per poter offrire una fruizione più semplice e immediata a tutti i suoi utenti.
Insomma nel corso del prossimo anno anche se Apple Music dovesse aumentare di dieci volte significherebbe arrivare a 65 milioni di utenti, senza essere del tutto chiaro se questo comporterà un rallentamento nella crescita di Spotify o di YouTube. Se il primo dei due dovesse realmente raggiungere i 100 milioni di utenti iscritti nel corso di questo mese significherebbe aver doppiato la propria utenza di base in quest’ultimo anno. Potrebbe quindi raggiungerne i 150 nell’anno successivo, se dovesse mantenere questa percentuale di incremento. D’altronde il 67% degli americani stremmava musica ancor prima che arrivasse Apple Music, che dopo cinque mesi di attività su iOS ha ancora numerosi bug: usare l’applicazione su desktop non migliora poi di tanto la qualità, visto che bisogna affidarsi a iTunes, l’ultimo baluardo storico del software Apple, che andrebbe svecchiato quanto prima offrendo un prodotto più moderno. Già quest’anno è avvenuta la sostituzione di iPhoto con Foto per OS X e dovrebbe avvenire lo stesso upgrade con iTunes, per una nuova app di Musica su desktop. E chiaramente ci si aspetta che questo possa avvenire prima del WWDC di giugno prossimo. Insomma la strada è in salita, molto in salita: il primo passo, però, è Android.