Craig Federighi commenta la questione Apple-FBI

Il dirigente Apple Craig Federighi ha pubblicato un articolo di opinione sul Washington Post per parlare ancora una volta del caso “San Bernardino”, e della battaglia legale tra Apple ed FBI.

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Federighi ripropone in parte gli stessi argomenti che altri rappresentanti Apple hanno portato avanti in questi giorni, confermando che sarebbe controproducente limitare la sicurezza dei dispositivi tecnologici utilizzati da milioni di persone.

Per aggirare tutte le garanzie di sicurezza integrate da Apple, l’FBI vuole che noi creiamo una backdoor sotto forma di uno speciale software in grado di aggirare le protezioni del codice di accesso. In pratica, dovremmo creare intenzionalmente una vulnerabilità che consenta agli enti governativi di entrare all’interno di un iPhone. Una volta creato, questo software potrebbe essere sfruttato anche da hacker e criminali per devastare la privacy e la sicurezza personale di tutti noi.

Federighi ammette che la sicurezza è una battaglia in corso e che il software del futuro non può prescindere dalla crittografia, visto che gli strumenti dei criminali informatici si fanno sempre più potenti e sono in grado di provocare un vero e proprio caso, senza le dovute difese.

Il dirigente afferma poi che il suggerimento del governo di ritornare ai sistemi di sicurezza integrati in iOS 7 è abbastanza illogico, visto che si tornerebbe indietro di quasi tre anni, un’eternità nel mondo informatico. Da iOS 8 in poi, infatti, il sistema di crittografia di iOS consente di decifrare i dati solo se si conosce la password dell’utente:

Sono diventato un ingegnere perchè credo che la tecnologia possa davvero arricchire la nostra vita. Un grande software ha il potenziale apparentemente illimitato per risolvere i problemi umani e può diffondersi in tutto il mondo a livello globale in un batter d’occhio. Il codice malevolo si muove altrettanto rapidamente, e quando viene creato un software per la ragione sbagliata, allora questo software ha la capacità di danneggiare milioni di persone.

Intanto Amazon, che inizialmente aveva eliminato da FireOS i sistemi di crittografia, ha promesso che li integrerà di nuovo in una prossima versione che uscirà tra qualche settimana.

Ricordiamo che un tribunale della California ha chiesto ad Apple di sbloccare l’iPhone 5c di uno dei terroristi della strage di San Bernardino, ma l’azienda ha risposto che da iOS 8 in poi è impossibile effettuare questa operazione. Il governo e l’FBI hanno quindi chiesto di installare una backdoor su iOS, ma per Apple un’operazione di questo tipo consentirebbe a qualsiasi criminale informatico di accedere a questa “chiave universale” e di controllare i dati sensibili memorizzati su qualsiasi iPhone sparso per il mondo. Tra l’altro, Apple avrebbe potuto fornire il backup aggiornato di questo iPhone, se solo l’FBI non avesse chiesto al datore di lavoro dell’imputato di cambiare la password dell’ID Apple (l’iPhone 5c, infatti, era dell’azienda ed era stato fornito in uso al proprio dipendente).

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