Anche l’azienda Lavabit sostiene Apple nello scontro con l’FBI, e intanto il Dipartimento della Difesa…

Un’altra azienda ha presentato al tribunale il proprio sostegno formale ad Apple nel caso “San Bernardino): si tratta della Lavabit, società tecnologica specializzata in posta elettronica crittografata. In queste ore sono arrivate anche le prime parole del Segretario alla Difesa degli Stati Uniti e di un dirigente della polizia di New York.

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Lavabit ha realizzato uno dei servizi di posta elettronica crittografata più sicuri in commercio, tanto da essere stato utilizzato anche da Edward Snowden per le proprie comunicazioni private. Anni fa, era il 2013, questa azienda ha ricevuto da parte del governo un trattamento simile a quello di Apple, con l’obbligo di fornire alcuni dati personali per una serie di indagini condotte dalla NSA. In quell’occasione, la Lavabit dovette fornire alcune informazioni private appartenenti proprio a Snowden, dopo la richiesta formale del governo. Tra l’altro, in quel periodo l’FBI chiese la chiave di crittografia usata da Lavabit per proteggere le connessioni private di tutti gli utenti, così da avere accesso totale a tutti i dati protetti: “Questo” si legge nella memoria “avrebbe consentito al governo di ispezionare, decifrare e intercettare tutte le connessioni tra i nostri server e il mondo esterno”. E ancora: “Allo stesso modo, ora l’FBI chiede l’assistenza straordinaria di Apple per un caso specifico, che però potrà poi usare come precedente anche in futuro, basandosi su una legge di 200 anni fa. Si tratta di un’operazione molto pericolosa per la sicurezza di tutti i cittadini, con rischi enormi per la loro privacy. Questi argomenti devono essere trattati dal Congresso, e non nei tribunali. Tra l’altro, l’azione del governo rischia di danneggiare il marchio Apple e la fiducia che l’azienda ha conquistato in questi anni, visto che metterebbe in mano ad enti federali la chiave per aprire tutti gli iPhone. Tra l’altro, se Apple dovesse integrare una backdook in prossime versioni di iOS, in tanti non aggiornerebbero più i loro iPhone, con conseguenti rischi per la sicurezza relativa ad altre vulnerabilità. E questo precedente toccherebbe anche altri produttori di smartphone, non solo Apple”. 

Intanto, il Segretario americano alla Difesa Ash Carter ha commentato la vicenda Apple-FBI durante una visita alla Silicon Valley: “Noi siamo più vicino alla posizione di Apple, perchè non dobbiamo lasciare che un singolo caso guidi una soluzione generale su quello che è un problema molto complesso. Come Dipartimento della Difesa, abbiamo una serie preoccupazione per la sicurezza dei dati.

Del tutto diverse le parole di John Miller, capo della squadra antiterrorismo della polizia di New York, secondo il quale Apple, con il suo sistema operativo così chiuso, sta aiutando rapitori, ladri e assassini: “Non so perchè Apple abbia creato un sistema che li ha resi incappaci di aiutare la polizia, ma qualcosa deve cambiare”. 

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