Durante il Last Week Tonight, John Oliver ha parlato dello scontro tra Apple ed FBI sulla crittografia dei dispositivi mobile, schierandosi a favore dell’azienda di Tim Cook.
Oliver ha iniziato a spiegare cosa è la crittografia e perchè è così importante per la privacy di tutti i cittadini, sopratutto in relazione ai pericoli che provengono da criminali informatici e dagli hacker. Il presentatore ha anche argomentato la questione backdoor, affermando che la creazione di una chiave universale aprirebbe le porte a tutti gli iPhone sparsi per il mondo.
Sulla crittografia, Oliver sostiene che molti degli oppositori di Apple in questa vicenda non sembrano capire come funzionano le moderne tecnologhe e come mai la creazione di una backdoor sia qualcosa di molto pericoloso. Già anni fa il governo venne invischiato in una vicenda simile (il caso “Clipper Chip”), uscendone con le ossa rotte quando un hacker dimostrò che una backdoor poteva essere scovata senza troppe difficoltà. Malgrado Apple sia una delle aziende tecnologiche già avanzate al mondo, qualsiasi sistema di backdoor rischia di finire nelle mani sbagliate.
Tra l’altro, Oliver fa notare che potenze straniere come Russia e Cina stanno guardando con interesse la vicenda, sperando di avere a disposizione un precedente negli Stati Uniti per chiedere un simile accesso ai dispositivi presenti nei propri paesi: “La richiesta dell’FBI fa acqua da tutte le parti, sia a livello legale, sia per quanto riguarda i rischi per la sicurezza e l’impossibilità per Apple di rispettare queste richieste senza mettere a repentaglio la sicurezza di milioni di clienti, sia per quanto riguarda la ricaduta internazionale”.
Intanto, uno sceriffo della Florida ha detto che se un giorno Apple si rifiutasse di sbloccare un iPhone in un’indagine condotta nella sua contea, lui non esiterebbe un minuto: “Il CEO di Apple non deve pensare di essere superiore alla legge degli Stati Uniti. Sarei pronto ad arrestarlo per un rifiuto simile”.
Nella battaglia per la crittografia, potrebbe presto essere invischiata anche Facebook con la sua applicazione di messaggistica WhatsApp. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha infatti chiesto di accedere a conversazioni e chiamate effettuate in questa applicazione, per scovare alcune prove per delle indagini. WhatsApp integra un sistema di cifratura che non consente di intercettare le comunicazioni effettuate con questo servizio. Il Dipartimento sta ora valutando se vale la pena attendere prima la conclusione del caso Apple, e magari sfruttarlo come precedente in caso positivo, oppure se procedere fin da subito con una nuova battaglia legale, questa volta contro Facebook.
Piccola curiosità per gli appassionati di Serie TV: uno degli sceneggiatori di Mr. Robot ha confermato che la seconda stagione si interesserà anche dei temi legati alla lotta in corso tra Apple ed FBI, con diverse puntate dedicate al rapporto tra privacy privata e sicurezza nazionale. Nella serie, la posizione degli sceneggiatori è a favore di Apple.
Vicino alla posizione di Apple c’è anche il membro del Congresso Darrell Issa, il quale ha criticato le parole di Barack Obama sulla vicenda: “Il presidente non ha studiato bene la questione, perchè altrimenti saprebbe che non esiste un modo per creare una backdoor che non possa essere sfruttata anche da potenze straniere, per spiare liberi cittadini non solo del loro paese, ma anche americani. In questa lotta, Apple ha tutte le ragioni del mondo”.