Realtà virtuale, gli altri ed Apple… quale sarà il futuro?

Ogni anno si dice che Apple deve inseguire ed integrare l’ultima tendenza tecnologica per non fallire miseramente. Quest’anno è il momento della realtà virtuale: per diversi analisti, Apple deve subito entrare in queso mercato, altrimenti il futuro si farà sempre più buio. Ma è davvero così?

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Apple è solita sviluppare tantissime idee che coprono vari campi, come dimostrano i centinaia di brevetti pubblicati ogni anno. Anche sulla realtà virtuale, l’azienda ha speso risorse e tempo per brevettare alcune idee che però, come tante altre, potrebbero anche rimanere tali e non essere mai prodotte. Almeno, non nell’immediato.

Il mercato VR sta vivendo il suo primo vero periodo d’interesse: gli Oculus vengono finalmente spediti ai consumatori, sta per arrivare l’HTC Vine, Samsung è già dentro con i suoi Gear VR e presto arriveranno altri produttori come Sony. Ecco perchè in tanti pensano che Apple sia praticamente obbligata a fare altrettanto, e a farlo il più presto possibile.

‘Realtà Virtuale’ è un termine coniato per la prima volta da Jaron Lanier nel 1987. Da quel momento in poi, abbiamo assistito a diversi esperimenti che hanno cercato di portare questo concetto nelle vita di tutti i giorni. Ci ha provato Mattel con i Power Glove, Nintendo con il Virtual Boy e finanche Apple con QuickTime VR. Tutti questi esperimenti avevano una cosa in comune: si trattava di curiosità interessanti. Nessuno di questi prodotti è però mai diventato mainstream, anche se tutti rimanevano stupiti durante le demo.

Il primo grosso ostacolo è il prezzo. Gli Oculus costano 1.500$ e richiedono un PC (non un Mac) abbastanza potente per poter essere utilizzati. Troppo. Certo, ci sono i Samsung Gear VR a 99$, ma funzionano solo con pochi smartphone della serie Galaxy (e non su iOS), e comunque sono di bassa qualità e non offrono un’esperienza di alto profilo. Il dispositivo più economico, il Google Cardboard, è utile come degli occhiali 3D, forse meno. In questo mercato, prezzo e valore non hanno ancora trovato il giusto equilibrio. Il motivo è semplice: la tecnologia VR è ancora giovane, malgrado gli esperimenti di cui abbiamo parlato prima. Bisogna investire tanto per poter offrire qualcosa di veramente interessante, e l’hardware, quello serio, è ancora molto costoso. Inoltre, supponendo che io voglia investire tanto per dei visori decenti, sto pur sempre comprando un sistema di prima generazione. Devo poi essere per forza legato ad un PC o smartphone, ho a disposizione dei movimenti limitati e manca ancora qualche killer-app degna di questo nome. Un giorno potrebbe arrivare un all-in-one che non ha bisogno di PC o smartphone, ma siamo ancora lontani da questo traguardo.

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Tutti i visori, anche quelli più eccomici, hanno un incredibile effetto WOW quando si provano per la prima volta. Si tratta, però, di un WOW nato da qualche app-demo o di puro intrattenimento, che dopo qualche ora inizia a stufare. Ci sono in giro giù dei giochi interessanti e coinvolgenti, ma sono attualmente limitati alla nicchia sia per il prezzo che per la tipologia di videogame. Insomma, l’utente medio non ha certo intenzione di spendere migliaia di euro per giocare a pochi titoli veramente interessanti. Fino a quando le app, la disponibilità e l’accesso a questi visori non diventeranno più ampi, la Realtà Virtuale rimarrà legata a quella nicchia.

E Apple? Per esperienza, sappiamo tutti che l’azienda non è solita anticipare i tempi su determinati ambiti di mercato. Non ha inventato gli MP3, non ha inventato i tablet e non ha inventato gli schermi touch per gli smartphone. In tutti e tre i mercati, però, oggi detta legge. Apple entra in un mercato solo quando la tecnologia si è evoluta al punto tale che costo, maturità e funzioni sono perfettamente allineati ed equilibrati. Quando si verificano queste condizioni, Apple è nella posizione di fare quello che sa fare meglio: entrare in quell’ambito e far capire come quella tecnologia può essere utilizzata nel modo in cui conta davvero per Apple. E oggi, i visori VR non sono nemmeno lontanamente vicini a soddisfare questi criteri. Per ora.

Se e quando Apple deciderà di entrare in questo mercato, probabilmente creerà qualcosa di diverso rispetto a tutto quello che abbiamo visto fino ad oggi. Apple ci ha abituati in questo modo, e a dirlo sono i fatti. Piaccia o non piaccia questo approccio, fino ad oggi è stato vincente.

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