Per la prima volta, Apple ha permesso ad alcuni giornalisti di entrare nella fabbrica Pegatron in Cina, tra le più grandi delle assemblatrici di iPhone.
I fortunati reporter di Bloomberg che sono entrati nella fabbrica hanno descritto nel dettaglio il funzionamento della stessa e hanno fotografato i circa 50mila operai che ogni giorno lavorano per assemblare i dispositivi della casa di Cupertino.
Le ore di lavoro sono calcolate da sistemi automatizzati, che tengono conto anche degli straordinari. L’ingresso viene regolato da una telecamera dotata di riconoscimento facciale, mentre i tornelli sono aperti da badge elettronici. Ogni operaio deve inoltre passare attraverso un metal detector, per evitare l’ingresso in fabbrica di fotocamere o dispositivi che potrebbero diffondere immagini di prodotti ancora segreti.
L’ingresso avviene alle ore 9:20 del mattino e ogni operaio si trova alla sua postazione di lavoro sei minuti dopo aver passato i tornelli. Le procedure di check-in automatiche, inoltre, cercano di ridurre al minimo le ore di straordinari, così come da regolamento Apple.
L’accesso ai giornalisti è stato un chiaro segnale di Apple e Pegatron, che vogliono dimostrare di essere attivi nel migliorare le condizioni di lavoro dei loro operai. I badge degli operai infatti, oltre a registrare le ore di lavoro, sono connessi ai database centrali dell’azienda e controllano anche i salari e le spese per i pasti. Gli operai possono accedere liberamente al database per controllare le ore di lavoro, lo stipendio e le spese.
Lo stipendio medio di un operaio, comprese le ore di straordinari, si aggira tra i 4200 e i 5500 yuan (650-850$) al mese. Un iPhone 6, in Cina, costa 4488 yuan.
Non tutti sono soddisfatti però: un operaio intervistato, infatti, ha dichiarato di preferire le ore di straordinario rispetto alla ore lavorative tradizionali, a causa del fatto che queste ultime sono meno retribuite. Le nuove politiche, tuttavia, impediscono agli operai di esagerare con gli straordinari.
In generale comunque l’azienda pone la cura dei suoi dipendenti al primo posto, fornendo loro comodità quali Wi-Fi e altri servizi. Potete leggere l’articolo completo di Bloomberg a questo indirizzo.
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