Con la collaborazione di iPhoneItalia, un team di ricerca composto da Ariane Ollier-Malaterre dell’UQAM di Montreal (Canada), Ellen Ernst Kossek della Purdue University (USA) e Marcello Russo, della Kedge Business School di Bordeaux (Francia), ha realizzato uno studio finalizzato ad indagare l’impatto delle nuove tecnologie sul work-life balance delle coppie Italiane. I risultati sono stati pubblicati pochi giorni fa.
La ricerca, iniziata nel 2013 e articolata in due fasi, ha visto il coinvolgimento di 104 coppie, caratterizzate da una situazione in cui entrambi i coniugi erano impiegati in un lavoro a tempo pieno. Alle coppie partecipanti è stato somministrato un questionario mirato ad indagare le abitudini in merito all’utilizzo della tecnologia in orario lavorativo ed extra-lavorativo e le preferenze in merito alla gestione dei tempi di lavoro e non-lavoro.
In particolare, il team di ricerca si è concentrato sull’identità professionale e familiare dei partecipanti, sulla loro tendenza ad occuparsi di faccende relative ad un particolare ambito (es. lavoro) quando fisicamente impegnati in un altro (es. famiglia), e sul grado di controllo dei lavoratori relativamente alle decisioni in materia di work-life balance. I risultati hanno evidenziato le seguenti differenze tra uomini e donne:
- I lavoratori uomini hanno riportato i punteggi più elevati di work engagement e relational satisfaction quando loro stessi riportavano una più forte identità lavorativa rispetto alle donne.
- Quando le donne evidenziavano un più forte sentimento di identificazione professionale rispetto agli uomini, quest’ultimi riportavano i più bassi livelli di work engagement ed una più bassa soddisfazione relazionale.
- Analogamente, gli uomini riportavano un maggiore coinvolgimento lavorativo ed una maggiore soddisfazione relazionale quando erano gli uomini all’interno della coppia ad occuparsi di faccende lavorative negli orari extra-lavorativi lasciando la competenza delle faccende domestiche alle donne.
- Le donne, invece, hanno riportato più elevati livelli di work engagement in presenza di una più equa ripartizione delle faccende domestiche tra i conviventi.
- Tuttavia, quando è stata presa in esame la soddisfazione relazionale femminile, le donne riportavano più elevati livelli di relational satisfaction quando gli uomini esprimevano una più forte identità professionale rispetto alle donne e quando queste ultime erano più propense ad occuparsi delle faccende familiari anche durante l’orario di lavoro.
In sintesi, i risultati suggeriscono che gli uomini esprimono ancora una netta preferenza verso una suddivisone dei ruoli all’interno della coppia di tipo tradizionale. Le donne, invece, preferiscono una suddivisione dei ruoli “moderna”, con una più bilanciata ripartizione dei compiti familiari ed un’equa attenzione verso le esigenze e le aspirazioni professionali di entrambi i partner. Tuttavia, i risultati relativi alla soddisfazione di coppia, suggeriscono che raggiungere un buon livello di work-life balance è un compito più arduo per le donne, in quanto spesso sono chiamate ad effettuare una scelta in merito a quale ambito della propria vita preferire.
Il team di ricerca è in procinto di lanciare una terza fase dello studio che vedrà coinvolti nuovamente i lavoratori, i rispettivi partner ed alcuni colleghi, chiamati a compilare un questionario per 4 giorni consecutivi. Ai partecipanti sarà chiesto di scaricare l’applicazione MomentTM che permette di ottenere dati precisi sul tempo trascorso sul proprio smartphone. L’obiettivo della ricerca è associare misurazione oggettive dell’utilizzo del proprio smartphone con il grado di coinvolgimento familiare e lavorativo e con il livello di attenzione profuso nello svolgimento delle proprie attività lavorative e familiari. I requisiti per partecipare in questo nuovo studio sono i seguenti:
- Essere un lavoratore full-time;
- Convivere con un partner;
- Possibilità di coinvolgere nella ricerca uno/due colleghi di lavoro.
Chi volesse partecipare può registrarsi cliccando qui.