Il CEO di Apple Tim Cook ha più volte ribadito che l’azienda sta studiando una serie di possibili sviluppi sia hardware che software nel campo della realtà virtuale e della realtà aumentata. Al momento non sappiamo ancora cosa ha in mente Apple, ma alcuni esperti hanno provato a farsi un’idea di cosa l’azienda potrebbe offrirci nel prossimo futuro.
Da anni, il mondo dei videogiochi ha lavorato e investito miliardi di dollari per simulare al computer il mondo reale. Oggi i risultati sono eccezionali e lo saranno sempre di più con il passare del tempo, anche perchè il settore videogame sta facendo più soldi dell’intera industria cinematografica ormai da anni. La realtà virtuale promette agli utenti un’esperienza più coinvolgente, visto che il giocatore viene immerso in un ambiente con video e audio molto realistici. Invece di limitarsi a guardare uno schermo, in VR l’utente può girarsi indietro, guardare in alto e avere quindi una visione a 360 gradi dell’ambiente di gioco, interagendo in modo immersivo con esso.
Secondo Tim Cook, la realtà virtuale sarà uno dei capisaldi del futuro della tecnologia. Lo stesso vale per la realtà aumentata, che sfrutta tecnologie simili ma con diverse implementazioni.
Per circa tre decenni, il termine “realtà virtuale” è stato usato in modo molto generico per qualsiasi tipo di simulazione del mondo reale. Le implementazioni iniziali sono state utilizzate dall’industria entertainment nei parchi divertimento o in simulatori presi direttamente dagli addestramenti militari. I primi utilizzi della VR impiegavano schermi convenzionali in combinazione con una serie di meccanismi in grado di offrire un feedback completo dell’ambiente al giocatore.
Spesso, nella sale giochi sono arrivati dei simulatori presi più o meno direttamente dalle basi militari, visto che la tecnologia VR è stata utilizzata già dagli anni ’90 per addestrare i militari, soprattutto negli USA. In seguito, sono stati introdotti i visori VR, che forniscono all’utente sia un feedback audio che un input video una volta indossati. hi lo indossa.
La realtà aumentata è più semplice da implementare, anche perchè i requisiti hardware sono inferiori almeno per quanto riguarda un utilizzo base della tecnologia. La realtà aumentata può essere utilizzata per manipolare e generare sovrapposizioni tra il mondo virtuale e il mondo reale. Ad esempio, può essere utilizzata per guidare un utente su una strada o per catturare creature virtuali immerse nel mondo reale (esatto, Pokèmon Go).
Anche il Project Glass accantonato da Google è un esempio di realtà aumentata, visto che l’utente visualizza delle informazioni sovrapposte al mondo reale sfruttando la telecamera del dispositivo. I Google Glass, però, non hanno mai avuto il successo commerciale sperato.
La stessa Google ha poi realizzato i Cardboard, che possono essere utilizzati insieme ad uno smartphone sia come sistema AR che come sistema VR, anche se molto rudimentale. La tecnologia viene comunque utilizzata in molte scuole di tutto il mondo e Google offre delle vere e proprie “gite virtuali” in aree remote della terra o in luoghi culturalmente interessanti per espandere gli orizzonti degli studenti. Gli HoloLens di Microsoft sono invece un sistema AR full-face che funziona con l’ecosistema Windows, finalizzati anche questi ad offrire principalmente tour virtuali in diversi luoghi del mondo.
Oculus è invece l’azienda che più di tutte la lavorato alla tecnologia VR, realizzando una serie di visori sempre più avanzati. Dopo la campagna di crowfunding dove sono stati raccolti oltre 2.5 milioni di dollari, l’azienda nel 2012 ha portato sul mercato il suo primo visore per la realtà virtuale. Oggi, l’acquisizione da parte di Facebook apre gli orizzonti ad interessanti scenari, soprattutto nel campo dei videogiochi. Gli Oculus Rift devono però essere utilizzati insieme ad un PC abbastanza potente per poter funzionare a dovere, mentre il supporto a macOS è stato soltanto annunciato. Valide alternative agli Oculus sono gli HTC Vive, ma tante altre aziende hanno realizzato visori di alta qualità.
Apple non si è ancora affacciata ufficialmente in questo settore, ma Tim Cook ha più volte ripetuto che sia la realtà virtuale che la realtà aumentata sono due settori dal potenziale enorme: “La VR è cool e non è più una tecnologia di nicchia“. Anche sulla realtà aumentata ci sono conferme da parte di Apple: “L’AR è davvero grande ed ha un ottimo potenziale. Abbiamo investito tanto in questo settore e continueremo a farlo per il prossimo futuro. Si tratta di una valida tecnologia per i nostri clienti e di una grande opportunità commerciale. Per questo stiamo investendo molto nella realtà aumentata. Credo che l’AR sia estremamente interessante, per questo stiamo lavorando per offrire diverse novità ai nostri clienti”.
Ad oggi, i dispositivi iOS di Apple possono entrare nel mondo della realtà aumentata grazie ad una serie di app, e nel mondo della realtà virtuale utilizzando accessori terzi molto rudimentali. Nulla a che vedere, insomma, con gli Oculus giusto per capirci. Insomma, se Apple vuole fare sul serio non può limitarsi a queste due tipologie di implementazioni base e deve invece sviluppare un sistema software/hardware di alto livello.
Chiaramente, ad oggi AR e VR non sono tecnologie mature e si deve lavorare ancora molto perchè lo diventino. Lag, potenza hardware elevata, poco supporto software sono solo alcuni dei problemi che affliggono queste due tecnologie. Quello che serve è una perfetta integrazione tra software e hardware, e su questo Apple ha sempre lavorato bene. Difficile prevedere ora quali sono i piani dell’azienda in questi due ambiti, ma di sicuro qualcosa uscirà fuori entro 2-3 anni. Magari, Apple potrebbe collaborare con un importante partner che si occupi dell’hardware, e concentrare tutto sull’ottimizzazione sofware per portare la VR degna di questo nome su iPhone e iPad.
Ormai lo sappiamo, Apple non ha creato gli Mp3, Apple non ha inventato i tablet, Apple non ha inventato gli smartphone. Ma ovunque è entrata, ha cambiato il settore. Sarà lo stesso anche con AR e VR?