L’imprenditore, docente ed esperto del mondo tech Steve Blank ha scritto un interessate articolo (ripreso da AppAdvice) sul perchè Tim Cook, CEO di Apple, è fondamentalmente uno Steve Ballmer 2.0.
Il pezzo inizia evidenziando cinque categorie principali nelle quali Microsoft ha perso, a causa dell’incapacità di Ballmer di individuare il trend successivo su cui puntare:
Nonostante i notevoli risultati finanziari di Microsoft, il CEO Ballmer non è riuscito a comprendere e a portare avanti i cinque più importanti trend tecnologici del ventunesimo secolo:
- La ricerca web, perdendo contro Google
- Gli smartphone, perdendo contro Apple
- I sistemi operativi mobile, perdendo contro Apple e Google
- Nei media, perdendo contro Apple e Netflix
- Nel Cloud, perdendo contro Amazon
Microsoft ha lasciato il ventesimo secolo con oltre il 95% di diffusione del proprio sistema operativo su computer. In pratica, quasi tutti i desktop e i portatili montavano Windows. Quindici anni e 2 miliardi di smartphone dopo, la quota del sistema operativo mobile è dell’1%. E questo vale anche per gli altri settori menzionati prima. Perchè un amministratore delegato preparato ed intelligente come Ballmer ha perso in tutti questi ambiti?
Guardando i numeri, Ballmer ha portato nelle casse di Microsoft una quantità enorme di denaro, triplicando le vendite e raddoppiando i profitti da 9 a 22 miliardi di dollari.
Ovviamente, questo è quello che ha permesso a Ballmer di rimanere al timone per così tanto tempo. Quando stai facendo un sacco di soldi e gli azionisti sono contenti, il consiglio di amministrazione non ti manda via e ti permette di gestire l’azienda per tanto tempo: 14 anni.
Blank crede che Apple stia attraversando la stessa cosa con Tim Cook, visto che solo sotto la guida di Steve Jobs l’azienda è stata capace di reinventarsi più volte:
Tra il 2001 e il 2008, Jobs ha reinventato Apple per tre volte. La prima è stata avviare canali di distribuzione diversi dai computer, aprire gli Apple Store e tuffarsi nel business della musica con iPod ed iTunes nel 2001; la seconda è stata l’iPhone nel 2007; la terza è stata l’App Store nel 2008, capace di aumentare sensibilmente i ricavi dell’azienda
Queste non erano solo transizioni di prodotti, ma radicali modelli di business capaci di portare nuovi canali, nuovi clienti, nuovi mercati e nuova enfasi per i clienti. Jobs è stato perfetto nel gestire queste cose e nell’avere il coraggio di portarle avanti, senza avere il pensiero fisso dei margini di guadagno.
Per quanto riguarda la nuova guida:
Tim Cook è CEO di Apple da cinque anni, abbastanza per poter affermare che ora è la sua azienda, e non più quella di Steve Jobs. Il parallelo tra Bill Gates e Ballmer e tra Jobs e Cook è inquietante. Con Cook, Apple ha raddoppiato i propri ricavi e i propri profitti, triplicando il denaro in cassa. L’iPhone continua con i suoi aggiornamenti annuali e con i miglioramenti incrementali. Eppure, l’unica cosa davvero nuova presentata in questi 5 anni è stato l’Apple Watch. Con 115.000 dipendenti, in cinque anni Apple è riuscita a malapena ad offrire aggiornamenti annuali minori per i loro computer portatili e desktop.
Apple sta facendo sicuramente bene dal punto di vista finanziario da quando Cook è diventato CEO. Così bene, che oggi è la società con il maggior valore al mondo. Ma la domanda che bisogna porsi è perchè?
La risposta è che Apple continua ad innovare i suoi prodotti esistenti come l’iPhone, sicuramente il dispositivo più popolare nella storia dell’azienda. Apple ha speso così tanto tempo sull’iPhone, che sembra essersi quasi dimenticata di tutto il resto, soprattutto dei computer (Blank sarà smentito questa sera?).
Prendiamo ad esempio l’iPad, che ha fatto il suo debutto solo un anno prima che Steve Jobs morisse. Cosa è cambiato? A livello estetico abbiamo dispositivi più sottili e leggeri, il display è stupendo, c’è il supporto per la penna e per la scrittura manuale. Queste sono tutte caratteristiche innovative e interessanti, ma per quanto riguarda il sistema operativo?
L’iPad, quasi sette anni dopo, a livello software sembra ancora un iPhone ingigantito. Guardate la schermata Home, il Centro di Controllo il Centro Notifiche. Nessuna di queste funzioni sembra ottimizzata per schermi da 9.7 pollici o più grandi. In questo ambito, non c’è stata alcuna innovazione.
E poi c’è Siri, che per molti è inferiore a Google Assistant e Amazon Alexa, nonostante Apple abbia implementato prima di tutti l’assistente virtuale su uno smartphone:
Non è che Apple non stia lavorando a cose interessanti come l’IA migliorata, la guida autonoma, gli altoparlanti AI-based, la realtà aumentata e così via. L’azienda spende tantissimo in ricerca e sviluppo, e ha migliaia di dipendenti che lavorano ogni giorno nei vari laboratori per trovare innovazioni di vario tipo. Il problema è che un amministratore delegato che proviene dalla gestione delle catene di fornitura, che non ha la passione per il prodotto e che deve ancora capire qual è la sua visione personale sul futuro di Apple, porta avanti un modello di business sicuro e quasi primo di scommesse. In questo modo, sarà difficile vedere prodotti davvero innovativi sotto la sua guida.
Questo paragrafo evidenzia ciò che è sbagliato nella Apple di oggi. Non mancano talento e risorse, ma manca il coraggio di rompere le regole di mercato e rivoluzionare i mercati. Manca il tocco in più di un uomo come Steve Jobs. Senza di lui, Apple non sa come portare qualcosa di nuovo fuori dal proprio campus. Guardate l’Apple Watch: la prima versione aveva un’interfaccia utente a dir poco pessima, poi ampiamente modificata con ulteriori aggiornamenti. Questo la dice lunga sul fatto che Apple non riesce ad avere una visione solida quando si tratta di prodotti nuovi e mai realizzati in passato, e quindi ha bisogno di più tempo per capire come correggersi.
In questi cinque anni sono comunque arrivati ottimi prodotti, ma legati quasi esclusivamente alla linea iPhone. L’impressione è che su tante cose l’azienda abbia indugiato troppo, facendo poca attenzione o non applicando il coraggio necessario. Il software dell’iPad non va più bene in questo modo, non c’è un servizio davvero innovativo legato alla Apple TV, Siri è ancora indietro rispetto alla concorrenza, e su iCloud abbiamo solo 5GB di archiviazione gratuita (pochissimi rispetto ad altri servizi altrettanto funzionali).
Forse è troppo presto per giudicare, ma secondo l’autore cinque anni sono abbastanza. Cook è un grande ragioniere, ma non riesce a portare in Apple i più grandi prodotti e servizi possibili come era un tempo. Cosa ne pensate?