Recensione Vernee Apollo: un passo in avanti e uno indietro – TEEECH | VIDEO

Apollo, la punta di diamante di Vernee, si è fatto attendere davvero a lungo. Tanto a lungo da “costringere” l’azienda a temporeggiare e a realizzare Mars, uno smartphone che abbiamo recensito qualche mese fa e che, probabilmente, risulta anche più riuscito dello stesso Apollo. Tuttavia Apollo è uno smartphone comunque interessante e innovativo (per l’azienda) sotto alcuni punti di vista, a partire dallo schermo 2K e dal visore VR integrato, senza dimenticare le buone prestazioni. Ma per il resto? Come si sarà comportato durante i nostri test? Scopriamolo nella nostra recensione pubblicata su TEEECH!

A livello estetico Vernee Apollo risulta molto simile ad Apollo Lite. Se la scocca di Apollo Lite era realizzata in metallo nero opaco e plastica, quella di Apollo è realizzata sempre in metallo (di qualità decisamente migliore) e sono del tutto assenti gli inserti in plastica, sostituiti dalle classiche bande dell’antenna. Molto piacevole il retro che include un sensore di impronte digitali (circolare e non cliccabile) subito sotto la fotocamera, leggermente sporgente, e il LED flash a doppio tono.

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Sul fronte troviamo lo schermo da 5.5″ e subito sopra la fotocamera anteriore, la capsula auricolare e il LED di notifica; in basso sono del tutto assenti i tasti di navigazione fisici, sostituiti da controparti software. Sulla cornice troviamo, in basso, il connettore USB-C, lo speaker e il microfono, sulla sinistra abbiamo due ingressi separati per due microSIM o per una microSIM e una microSD per espandere i 64 GB di memoria integrati su questo smartphone; sulla destra, invece, è situato il bilanciere del volume con il tasto di accensione e spegnimento. In alto troviamo il solo ingresso jack.

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Dopo Mars, ma anche dopo Apollo Lite, in mano questo smartphone ci è sembrato decisamente spesso, pesante e scomodo. Gli angoli più spigolosi, ma soprattutto il peso e lo spessore si avvertono soprattutto durante l’utilizzo con una mano che può risultare particolarmente difficoltoso. Tuttavia il feeling in mano è comunque da smartphone di buona qualità. I pulsanti si premono bene e non ci sono segnali di componentistica “cheap”.

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Il sensore di impronte digitali è ancora una volta “lunatico” e “alla Vernee”. Riconosce l’impronta con un rate di successo davvero basso (3/4 volte su 10) e quando ciò accade lo sblocco è comunque lentino.

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Lo schermo di Vernee Apollo è una piacevole sorpresa: è un 5.5 pollici con colori ben tarati, bianchi davvero ottimi, buoni contrasti e colori ben bilanciati. Buona la visibilità in esterna grazie ad una luminosità piuttosto elevata. Ma la cosa più interessante di questo schermo è che si tratta di un QHD e gode quindi di una risoluzione pari a 1440×2560 pixel. La novità la si apprezza, la differenza rispetto ad un Full HD però non la si nota più di tanto. Piccola pecca di questo pannello è il trattamento oleorepellente, al di sotto della media del settore e anche al di sotto della resa degli ultimi smartphone di questa azienda.

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Parlavamo di VR. La confezione di Vernee Apollo include un visore per la realtà virtuale. Vernee ha spinto molto sul VR con questo smartphone, ma i risultati sono davvero scadenti. Il visore è poco più di una scatoletta in plastica, è scomodissimo da indossare a causa delle forme squadrate e durante l’uso respirerete un odore di plastica tutt’altro che piacevole. La qualità delle lenti è indegna e anche i contenuti dell’app VR inclusa da Vernee sono scadenti. Usato una volta e riposto subito nella confezione.

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Uno schermo così risoluto ha sicuramente bisogno di un buon processore per far girare bene uno smartphone. Risponde “presente” l’Helio X25 di MediaTek, un deca core da 2.5 GHz che regala prestazioni davvero interessanti, pur mostrando il fianco a qualche piccolissimo rallentamento durante l’esecuzione dei giochi più pesanti. Tuttavia Vernee Apollo offre prestazioni pure da pieno medio di gamma: nell’uso quotidiano lo smartphone risulterà sempre all’altezza della situazione e anche stressandolo non scalderà davvero mai. Insufficiente, invece, o comunque mal gestita, sembra essere la RAM. Sono 4 i GB di RAM a disposizione di Apollo e forse non sono abbastanza: lo smartphone avrebbe avuto bisogno di un aiuto ulteriore perché spesso mostra dei rallentamenti (seppur totalmente tollerabili) durante l’esecuzione di più app in contemporanea.

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Nella media la connettività: WiFi a/b/g/n, Bluetooth 4.0, niente infrarossi e niente NFC, ma c’è la radio FM. Manca purtroppo la banda degli 800 MHz. Buona la qualità dell’audio in chiamata e buona la ricezione. Deludente, per questa fascia di prezzo, l’audio in uscita dallo speaker. Classica qualità da asiatico con audio poco definito ed equalizzazione inesistente. Buono invece il livello massimo del volume.

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A livello software chi sperava in Android Nougat resterà deluso: a bordo troviamo infatti Android 6.0 Marshmallow che si presenta in versione stock, senza alcuna personalizzazione da parte di Vernee. Un vero peccato l’assenza di Nougat, anche considerato che è in arrivo su Apollo Lite ed è già disponibile da settimane su Mars. In aggiunta al software di Google troviamo soltanto la funzione di programmazione di accensione e spegnimento di MediaTek, la possibilità di personalizzare la barra di navigazione e il Turbo Download. Nel complesso il software gira bene, anche se una modifica di launcher potrebbe solo far bene ad Apollo, sia a livello di prestazioni finali che (e soprattutto) a livello estetico. Grave mancanza è quella della “one handed mode” che su questo smartphone sarebbe davvero servita, data la scomodità generale durante l’utilizzo con una mano determinata dalle forme spigolose.

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Sulla carta le fotocamere di Vernee Apollo sembrerebbero piuttosto buone e tra le migliori provenienti dall’Asia. Peccato che poi, all’atto pratico, la qualità sia sempre mediocre. Parliamo prima della posteriore, da ben 21 megapixel, che effettivamente acquisisce un ottimo numero di dettagli, ma la foto risulta complessivamente scadente per via di una scarsa gestione dell’illuminazione e, soprattutto, per un inspiegabile e gravissimo difetto di messa a fuoco che ha rovinato la maggior parte degli scatti di prova, anche in condizioni di piena luce. Un qualcosa di veramente grave che speriamo Vernee possa correggere con un aggiornamento, ma per ora la situazione è questa. Più precisa la fotocamera anteriore, da 8 megapixel, che mette a fuoco piuttosto bene e acquisisce dei selfie in linea con la media del settore. Lato video lo smartphone può acquisire filmati fino alla risoluzione 4K, ma la qualità generale è piuttosto mediocre. Nota positiva: ottimi i bokeh, sia lato foto che lato video.

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La batteria di Vernee Apollo è da 3180 mAh. Siamo riusciti ad arrivare a sera, non oltre. Probabilmente il consumo di batteria – che complessivamente ci è sembrato al di sopra delle aspettative – è dovuto allo schermo QHD e al processore, i cui consumi non sono stati ben ottimizzati da Vernee. Mancano del tutto modalità di risparmio energetico e l’unica presente è quella (poco efficiente) di Google.

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Il quarto smartphone di Vernee testimonia sicuramente la volontà di questa azienda di continuare a migliorare (e da Thor a Mars sono migliorati tantissimo) ma, al tempo stesso, rende chiaro che per migliorare in modo completo è necessario tanto lavoro e anche qualche investimento in più. Con Apollo Vernee ha “dimenticato” di lavorare concretamente su alcuni aspetti importanti di uno smartphone (come il software, la fotocamera, la batteria e il dannato sensore di impronte) limitandosi a realizzare uno schermo eccellente – ma forse non necessario – e un dispositivo in grado di girare piuttosto bene. Se consideriamo, poi, che nei piani di Vernee c’era la volontà di portare su questo smartphone un processore da top di gamma, 6 GB di RAM, uno schermo 2K (e quello è arrivato) con Force Touch e 128 GB di ROM, è evidente che ad un certo punto la corsa alle specifiche tecniche si è interrotta per far spazio al contenimento dei costi. Il risultato è uno smartphone riuscito solo per metà e sicuramente meno bilanciato di Vernee Mars. A livello di prezzi, poi, la differenza tra Mars e Apollo è davvero minima: su GearBest si va dai 235€ di Mars ai 270€ di Apollo. Personalmente continuo a preferire Mars per le sue cornici ridotte e, in generale, per una migliore gestione ad una mano, ma se cercate un buon medio di gamma con schermo 2K e siete disposti ad accettarne i compromessi, allora Apollo è lo smartphone che fa per voi.

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