Apple brevetta un nuovo sistema per riconoscere i volti tramite iPhone

Un nuovo brevetto Apple mostra il funzionamento di una tecnologia in grado di rilevare i volti umani in un video digitale, sfruttando allo stesso tempo le informazioni di profondità della mappa. Questa tecnologia potrebbe essere la base del sistema di bio-riconoscimento del volto che Apple sta valutando di integrare su un prossimo iPhone.

Il brevetto “Enhanced face detection using depth information” descrive una tecnologia di computer vision che si applica a sistemi hardware e software appositamente realizzati, in grado di riconoscere i volti umani. Questa nuova tecnologia si basa su una serie di brevetti appartenenti alla PrimeSense, azienda israeliana specializzata in motion capture acquisita da Apple nel 2013.

Come indicato nel documento pubblicato oggi, gli algoritmi di rilevamento del volto possono essere definiti come software in grado di acquisire un’immagine digitale e di estrapolarne una porzione, se questa contiene un volto umano. Applicato ad una scena dinamica, o anche ai video che vengono registrati in diretta, l’operazione diventa più complessa visto che possono apparire più facce in luoghi diversi e con diverse profondità.

Per monitorare adeguatamente una data scena, Apple propone di applicare informazioni di profondità agli algoritmi di rilevamento dei volti già esistenti. Come indicato da alcune forme di realizzazione, una mappa di profondità può essere usata per scalare intelligentemente le dimensioni della finestra, basando il tutto su coordinate “standard” preventivamente memorizzate. Il brevetto prevede un sistema di emissione di luce infrarossa che proietta un pattern di radiazione ottica su una scena. La luce modellata viene catturata, processata e convertita in una mappa di profondità corrispondente alla scena reale.

Con questo sistema di mappatura di profondità, il sistema è in grado di rilevare più facilmente i volti anche durante la registrazione di un video, partendo proprio dalla posizione di singole finestre le cui dimensioni sono standard e già note.

Si tratta di una tecnologia base che potrebbe essere applicata proprio ai nuovi iPhone.

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