Wikileaks ha pubblicato un nuovo documento dove spiega in che modo la CIA è riuscita ad hackerare iPhone e Macbook. Il tema sicurezza, dopo il terremoto dell’8 marzo innescato sempre dall’organizzazione di Assange, torna alla ribalta nel settore hi-tech.
Entrando nel dettaglio, si scopre come la CIA abbia lavorato per anni alla creazione di veri e propri tools realizzati per accedere ad iPhone e Macbook. In particolare, Wikileaks ne cita uno chiamato “Sonic Srewdriver”, in grado di hackerare un portatile Apple attraverso le porte USB o Thunderbolt. In questo caso, è evidente come si tratti di un tool utilizzato in una situazione di accesso diretto al dispositivo.
Il secondo preso in considerazione è stato chiamato “beacon”, ed ha permesso alla CIA di trasformare gli iPhone in veri e propri telefoni spia, potendo intercettare conversazioni, telefonate ed i vari dati immagazzinati. Insomma, informazioni che rispecchiano perfettamente quanto emerso ad inizio marzo.
A questo punto sarà molto interessante verificare quella che sarà la risposta ufficiale da parte di Apple che, almeno per adesso, non è ancora arrivata. L’azienda di Cupertino dovrà in qualche modo giustificare, soprattutto verso gli utenti, una situazione di questo tipo. Staremo a vedere, con il presentimento che Wikileaks possa avere ancora altre sorprese in serbo.