Tra una tappa e l’altra nel suo viaggio in Europa, Tim Cook ha concesso una interessante intervista al The Independent, parlando soprattutto di ARkit, realtà aumentata e nuovi progetti che Apple vuole portare avanti nel Vecchi Continente.
Cook ha spiegato che uno dei grandi vantaggi dell’ecosistema iOS è che Apple ha fatto il “lavoro pesante” costruendo un framework come ARKit, per poi lasciare agli sviluppatori la libertà di implementarlo nelle loro app usando “… tutte le loro competenze e la loro passione“. Gli fa eco Greg Joswiak, VP di Apple per il marketing: “I nostri concorrenti stanno cercando di imitare quello che abbiamo fatto con ARKit, ma la strada per loro è ancora lunga”.
Tim Cook fa anche notare che Apple ha il vantaggio di controllare sia l’hardware che il software dell’iPhone, con un livello di controllo che i concorrenti non hanno: “Questo dà ad Apple una posizione particolarmente forte, perchè i nostri concorrenti non controllano hardware e software. Per quel che riguarda Apple e l’integrazione delle due cose, con l’App Store e i nostri server, il vantaggio competitivo è enorme. Penso che sarà difficile per gli altri...”.
Ritornando alla realtà aumentata, Cook ha analizzato l’effetto dell’AR sul mobile: “Il suo impatto sugli smartphone sarà così potente da poter essere equiparato a quello avuto dall’App Store sulle tecnologie mobile. ARKit diventerà presto la più grande piattaforma di AR grazie anche alla grande base di utenti che ha l’iPhone. E poi abbiamo 15 milioni di sviluppatori pronti a creare app che sfruttano proprio questa tecnologia”.
Cook ha poi smentito le voci sulla possibilità per Apple di realizzare un visore per la realtà aumentata: “Ad oggi posso dirvi che la tecnologia stessa non esiste per fare un visore di qualità. La tecnologia di visualizzazione è ancora lontana da una implementazione di questo tipo, senza dimenticare il fatto che bisogna indossare sul viso un accessorio ingombrante. Le sfide in questo campo sono enormi e al momento non ci interessa creare alcun tipo di visore, anche perchè mancano display di qualità e altri componenti di qualità fondamentali per la sua realizzazione. Il nostro obiettivo non è essere i primi a fare qualcosa, ma essere i migliori per offrire alle persone una grande esperienza di utilizzo. Ma ora, tutto quello che vorresti sul mercato da subito potrebbe essere qualcosa di insoddisfacente per i clienti. E allo stato attuale, sono convinto che un visore renderebbe insoddisfatte la gran parte delle persone”.
Parlando di Apple, Tim Cook ha ribadito che i team che costruiscono i vari prodotti sono formati anche da musicisti e artisti, non solo da ingegneri e scienziati. Proprio per questo motivo, Apple si è sempre concentrata anche sulla musica, come dimostrano Garageband o le tante app che consentono di imparare uno strumento dalle basi. Tim Cook ha anche affermato che sarebbe importante insegnare la programmazione nelle scuole, perchè il linguaggio per la realizzazione di app può raggiungere sette miliardi di persone in tutto il mondo (“Più delle persone che parlano inglese…“). Su questo punto, Apple è pronta a fornire il supporto necessario per le scuole di tutta Europa.
Infine, tra poche ore Tim Cook annuncerà un nuovo spazio dedicato alle start-up che sarà aperto all’interno dell’Università di Oxford. La presentazione vedrà come protagonisti il CEO di Apple e altri importanti imprenditori che lavorano nel mondo della tecnologia. Lo spazio offrirà sale riunioni, Wi-Fi gratuito, open space per gli studenti e per tutti i giovani imprenditori che vogliono lanciare le proprie idee nel campo tech. Questa area è stata finanziata con fondi privati, per un totale di 3,2 milioni di dollari. Non sappiamo se Apple ha partecipato a questa quota, ma di sicuro offrirà le proprie competenze per aiutare i giovani imprenditori che parteciperanno al progetto.