L’A11 Bionic che alimenta i nuovi iPhone 8 e iPhone X non è solo la naturale evoluzione di A10, è molto di più!
Per chi si ferma ai nomi dei prodotti, senza informarsi un minimo, probabilmente dirà che l’A11 Bionic sia più potente, più veloce e più performante del predecessore: tutto vero! Ma chi si ferma alle solite frasi (veritiere, ci mancherebbe), non sa che all’interno di questo nuovo SoC c’è molto di più, intelligenza artificiale in primis.
Oltre ai miglioramenti tangibili per quanto riguarda prestazioni computazionali, grafiche, multimediali (foto e video), autonomia, ci sono dei limiti reali con cui Apple si è dovuta scontrare per cercare un compromesso e quindi confezionare un SoC il più affidabile possibile.
Questi limiti risiedono nella tecnologia stessa, ma legata a chi produce fisicamente il Chip nelle proprie fonderie, ovvero TSMC.
La tabella sottostante ci rivela quello di cui stiamo parlando, ovvero che il salto generazionale tra A10 e A11 Bionic c’è stato, ma risulta essere il più contenuto di sempre!
Se ci rifacciamo al passato, il miglioramento del 25% lato CPU c’è stato in concomitanza dell’avvento del SoC A8: tutti i dati in percentuale si riferiscono in confronto con la generazione precedente, compresi quelli legati alla GPU che sono sempre presenti in tabella!
La questione si può analizzare come la volontà- da una parte – di Apple di uniformare l’ottimizzazione del Chip e – dall’altra – di TSMC che certamente miracoli non può fare!
Fermo restando che è normale come i miglioramenti stiano arrivando a regime, ergo, al limite di quello che ancora si può migliorare per garantire prestazioni un gradino migliori delle generazioni precedenti e non vanificare il lavoro di un anno con “upgrade” troppo minimali.
Un po’ come la tecnologia applicata ai pannelli LCD IPS e derivati, siamo arrivati davvero quasi al massimo di come un display con tale attributo possa presentarsi: non per niente gli iPhone di Apple montano sempre dei pannelli al top, anno dopo anno!
Ecco quindi che i 10 nm con la quale è stato creato A11 Bionic non garantiscono un incremento prestazionale elevatissimo come Apple avrebbe voluto (anche in termini di frequenze operazionali) tanto quanto il passaggio che c’è stato dai 20 nm ai 16 nm (da A8 a A9).
Questa decisione lato frequenze è ovviamente una delle prassi più utilizzate per garantire stabilità nel tempo e, se Apple ha scelto di non aumentarle quanto avrebbe voluto, un motivo ci sarà ed è legato al discorso discusso in questo articolo!
Infine, ciò di cui stiamo parlando è già superato, in quanto ci avviciniamo alla realizzazione in vasta scala di SoC con processo produttivo a 7 nm.
TSMC in tal senso ha già fornito informazioni più che ottime in termini di valori prestazionali, prendendo come comparazione il suo processo a 16 nm: un guadagno di prestazioni che sarà pari al 40% nella sua globalità.
Citando un claim abbastanza famoso in passato ma sempre valido, ci rendiamo conto che come non mai in questi casi non ci sia frase più in linea: la potenza è nulla senza il controllo!