Apple modifica le linee guida per gli sviluppatori, novità per chi usa i template

Apple ha aggiornato le linee guida per gli sviluppatori, aggiungendo alcune importanti novità anche per le app create tramite template.

Apple ha modificato la regola che impediva la pubblicazione su App Store di app generate da template commerciali: le nuove linee guida consentono la pubblicazione di queste app, ma solo se vengono inviate dal fornitore dei dati dell’app e non dallo sviluppatore.

Apple ha dovuto chiarire meglio la sua posizione sulle app generate tramite servizi commerciali e template vari, dato che inizialmente i vari divieti avrebbero colpito migliaia di app create da ristoranti, attività commerciali, store e tanti altre realtà che si erano affidate a questi template a pagamento. L’obiettivo di Apple era ed è quello di eliminare le app spam, non certo di rendere la vita difficile a chi si è affidato a questi template per creare comunque app utili per gli utenti.

Per alcune settimane, la sezione 4.2.6 dell’App Store prevedeva quanto segue:

Le app create da un template commerciale o da un servizio di generazione di app saranno rifiutate“.

Si trattava di un divieto troppo ampio, che di fatto ha scatenato la reazione di molte piccole e medie aziende che si erano affidate a questi template. Apple ha quindi aggiornato questo punto:

Le app create da un template commerciale o da un servizio di generazione di app saranno rifiutate a meno che non siano inviate direttamente dal fornitore del contenuto dell’app. Questi servizi non devono presentare app per conto dei loro clienti e devono offrire strumenti che consentano ai propri clienti di creare app innovative e personalizzate che offrano esperienze uniche per gli utenti”. 

Come accennato prima, i fornitori di template potranno creare un singolo binario per ospitare tutti i contenuti dei clienti in modo aggregato, offrendo quindi uno strumento più semplice per i clienti al fine di realizzare e presentare le proprie app.

Nella pratica, questo significa che chi si affida a tali template e servizi dovrà anche crearsi un account dev e presentare personalmente l’app per l’approvazione sullo store.

Apple fa anche sapere che, dal 2018, rinuncerà alla commissione di 99$ per l’iscrizione al programma dev se la richiesta proviene da organizzazioni no profit e dagli enti governi.

Queste nuove indicazioni specificano che va ancora bene se un intermediario – come un servizio di creazione automatica di app – aiuta un’azienda a creare una particolare app. E va anche bene se un servizio di che offre template facilita questa operazion. Infatti, Apple non si preoccupa molto di “come” l’app viene creata (a patto che non sia una pagina web camuffata), ma si preoccupa del risultato finale.

Le app devono offrire un’esperienza di alta qualità, spiega Apple. Questi template non devono far generare app identica una all’altra. E, soprattutto, non devono apparire come semplici trasposizioni dei siti web. Le app devono offrire più funzioni rispetto a quelle di un semplice sito web.

Dopo i problemi in Cina, Apple chiarisce che per le app VPN non ci sono particolari limitazioni, ma queste dovranno rispettare le norme locali degli store in cui vogliono essere pubblicate.

Novità anche per le app dedicate alle criptovalute, che dovranno essere regolate da istituti bancari, società di investimento o altri enti finanziari ufficiali e rispettosi delle norme attuali.

I giochi e le app che propongono casse premio, e che spesso sono state accusate di essere dei veri e propri giochi d’azzardo, dovranno rendere casuali gli oggetti virtuali per gli acquisti e condividere le info sulle probabilità di vincita, prima che l’utente proceda con l’acquisto.

Le nuove linee guida prevedono anche informazioni più chiare per le app che prevedono acquisti al loro interno. Inoltre, Apple fa sapere che sta eliminando dallo store tutte le app a 32 bit e i vari cloni.

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