Aggiornamenti software che rallentano i dispositivi: Apple e Samsung nel mirino delle autorità italiane

Non si placa la polemica attorno alle ormai ben note vicende che hanno visto Apple al centro delle accuse di rendere i propri dispositivi meno performanti a seguito di aggiornamenti software. Anzi, la vicenda si allarga ad altri produttori ed il garante della concorrenza e del mercato avvia un’indagine anche nei confronti di Samsung.

Persino l’antitrust. La polemica non si placa, gli utenti insorgono e tra class action, segnalazioni, azioni delle più importanti associazioni per la tutela dei consumatori, la questione arriva “ai piani alti” anche delle autorità nostrane.

Nonostante i comunicati e l’ulteriore apertura che proprio ieri sera (ora locale) il CEO di Apple, Tim Cook, aveva mosso promettendo un imminente aggiornamento di iOS che avrebbe portato più informazioni riguardo lo stato di salute della batteria e la possibilità di rimuovere qualunque “limitazione” delle prestazioni (a costo di possibili problemi di spegnimento improvvisi dei dispositivi), le autorità hanno aperto un’indagine formale su Apple.

Di più, l’autorità garante della concorrenza e del mercato, l’antitrust italiano, ha avviato un’indagine separata anche nei confronti di Samsung.

“Ad esito di segnalazioni di consumatori e di un’attività preistruttoria svolta d’ufficio, l’Autorità ha deciso di avviare due distinti procedimenti per pratiche commerciali scorrette nei confronti delle società del gruppo Samsung e del gruppo Apple operanti in Italia”.

L’accusa è che le due aziende abbiano “posto in essere una generale politica commerciale volta a sfruttare le carenze di alcuni componenti per ridurre nel tempo le prestazioni dei propri prodotti e indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni degli stessi; sarebbero stati, altresì, proposti ai clienti aggiornamenti software dei propri telefoni cellulari senza segnalare le possibili conseguenze dello stesso aggiornamento e senza fornire sufficienti informazioni per mantenere un adeguato livello di prestazioni di tali dispositivi, promossi ed acquistati per le loro specifiche ed elevate caratteristiche tecnologiche”.

L’autorità si è avvalsa di accertamenti ispettivi presso le sedi delle aziende e si è avvalsa della collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, assistito per i profili tecnici delle operazioni dai militari del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche dello stesso Corpo.

Non è possibile conoscere, ovviamente, al momento che tipo di documentazione abbiano acquisito le autorità e a che punto siano le indagini, né se l’apertura di Apple di ieri potrà avere delle conseguenze in positivo o in negativo per la mela. E’ altresì chiaro che, nel clamore mediatico suscitato attorno alla vicenda Apple (che certamente ha peccato, lo scorso anno, di una comunicazione poco trasparente, come ha ammesso lo stesso Cook) le autorità italiane abbiano voluto far chiarezza anche, evidentemente, su eventuali pratiche analoghe sviluppate da altri costruttori.

Samsung aveva dichiarato di non ridurre le performance delle CPU con aggiornamenti software durante il ciclo di vita dei loro smartphone, non ci resterà che attendere gli sviluppi di questa indagine e capire cosa abbiano scoperto le autorità italiane.

Segnaliamo che anche in Corea del Sud le autorità hanno chiesto maggiori delucidazioni ad Apple sulla questione. Per la Citizens United for Consumer Sovereignty, Apple è responsabile diretta del calo di prestazioni degli iPhone dopo l’update ad iOS 10.2.1.

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