Dagli USA le prime recensioni dell’HomePod

A tre giorni dal lancio ufficiale dell’HomePod negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia, finisce l’embargo imposto da Apple e vengono pubblicate le prime recensioni negli USA.

Tutti i giornalisti che hanno provato l’HomePod concordano nel dire che il dispositivo fornisce un suono di alta qualità che batte la maggior parte dei prodotti che rientrano nella stessa fascia di prezzo. Qualche critica per quanto riguarda, invece, la gestione si Siri e dell’IA.

The Verge sottolinea che l’HomePod è a tutti gli effetti un dispositivo che vive nell’ecosistema Apple. Audio promosso a pieni voti, così come la qualità dei materiali. Lo speaker fornisce una “quantità impressionante di bassi che non vengono mai distorti“. Il giudizio finale per quanto riguarda il comparto audio è molto positivo: “HomePod suona in modo più ricco e pieno di quasi tutti gli altri speaker che abbiamo mai testato”. The Verge ricorda però che l’HomePod è consigliato solo a chi ha almeno un iPhone e agli utenti che “vivono” nell’ecosistema Apple. Inoltre, viene definito un dispositivo “solitario“, perchè l’HomePod è legato ad un singolo iPhone e ad un solo account iCloud per quanto riguarda le librerie musicali. Inoltre, Siri non è ancora maturo e funzionale come Alexa di Amazon.

Dal The Wall Street Journal arrivano parole positive per l’audio, meno per alcune funzionalità. Lo speaker funziona perfettamente come hub per HomeKit e gli accessori relativi, ma molto meno quando vengono poste normali domande a Siri. Difficoltoso anche l’utilizzo dell’HomePod come vivavoce: per farlo, devi rispondere o avviare una chiamata da iPhone e quindi selezionare lo speaker come sorgente audio. Tuttavia, è possibile inviare messaggi di testo da HomePod utilizzando la voce e Siri. Mancano anche altre funzioni come le indicazioni sul prossimo appuntamento del calendario o sulle nuove e-mail in arrivo. Si spera che queste funzioni vengano abilitate con futuri update. Inoltre, manca anche il supporto per le app terze, almeno per il momento.

TechCrunch ha invece notato l’abilita dell’HomePod di riconoscere i comandi vocali a distanza, anche mentre la musica è in riproduzione. Si tratta di uno degli aspetti più sorprendenti di questo dispositivo, insieme alla qualità audio. Purtroppo, il numero di comandi che possono essere richiesti a Siri è ancora molto limitato. Il collegamento con l’iPhone avviene in pochissimi secondi ed è anche abbastanza semplice spostare l’HomePod da una stanza all’altra. Il suono viene definito preciso e naturale, superiore a tanti altri speaker della stessa fascia di prezzo. Per riempire del suono una stanza di grandi dimensioni occorrono però due HomePod, ma nelle piccole case il risultato sarà sempre eccezionale. Suono sempre equilibrato, anche al massimo del volume. La funzione che permette di collegare due o più HomePod si chiama FullRoom. La funzione FullRoom permette di configurare due HomePod che erogano audio in modo combinato, ma non stereo. Ognuno studia la propria posizione ed esegue l’audio nel modo ideale.

CNET pone l’accento sulla configurazione automatica del suono che l’HomePod esegue dopo aver monitorato la stanza tramite sensori e microfoni. Il suono è risultato perfetto ed equilibrato da qualsiasi posizione: “Quando si sposta l’HomePod da un punto all’altro è possibile sentire la differenza mentre viene ricalibrato il suono“.

The Loop è chiaro: “Non ci sono paragoni sulla qualità del suono. E’ quasi ridicolo ascoltare altri speaker dopo aver sentito l’HomePod. L’unico speaker decente è il Sonos One, ma non può competere con lo speaker Apple. E’ difficile spiegare il suono di un dispositivo, ma posso assicurarvi che l’audio ti avvolge e sembra quasi che il suono finale è quello che il cantante voleva offrire quando il brano venne registrato”. 

Proprio a The Loop, Apple ha fatto sapere che il progetto HomePod è nato sei anni fa. Tutti i componenti all’interno del dispositivo sono stati progettati su misura per Apple dai vari fornitori. Apple ha anche creato degli appositi laboratori per testare l’audio degli HomePod. I laboratori Apple includono una camera senza eco e una camera separata che misura il rumore indesiderato proveniente dall’HomePod stesso. Apple vuole che i componenti del dispositivo siano silenziosi quando non riproducono musica. La camera è progettata per percepire rumori a -2 dBA, che è inferiore alla soglia dell’udito umano.

Proprio in queste stanze, gli ingegneri Apple hanno testato le varie funzionalità dell’HomePod, soprattutto per quanto riguarda gli algoritmi di rilevamento vocale. La struttura è una delle più grandi camere anecoiche degli Stati Uniti.

Dalle recensioni emerge quindi che la qualità audio dell’HomePod è tra le migliori in assoluto, ma che Siri ha bisogno anche di notevoli miglioramenti.

Ricordiamo che l’HomePod non è disponibile in Italia.

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