Un rapporto afferma che la produzione per i test degli occhiali di Apple che mixano la realtà aumentata con la realtà virtuale sono già in produzione interna!
Più e più volte si è parlato di occhiali made in Apple per essere utilizzati per la fruizione della realtà aumentata e della realtà virtuale fuse tra loro.
Secondo un nuovo rapporto studiato e sviluppato da CNET, la società di Cupertino ha terminato la prima versione funzionante degli occhiali in questione e ne starebbe già producendo alcuni esemplari per testali internamente.
Ovviamente per questa tipologia di prodotto verrà sviluppata una nuova versione del sistema operativo che potrebbe chiamarsi “rOS”.
Bisogna sottolineare che Apple ha fatto quadrato attorno a questo progetto, facendo trapelare all’esterno davvero poche informazioni.
Tornando a CNET, quest’ultima evidenzia come le informazioni provengono da un fornitore vicino ad Apple e, nello specifico, si parla di un prodotto dalle sembianze di normali occhiali ma che è nettamente più avanti delle attuali tecnologie simili sul mercato, partendo dalla risoluzione che verrà utilizzata: 8K per ciascuna lente.
Sul perimetro e all’interno delle “stanghette” ci saranno sensori, particolari “fotocamere” che informeranno l’hardware interno di posizione, movimenti, struttura dell’ambiente in cui siamo e un SoC di nuova generazione che sarà realizzato per questo genere di dispositivi e raggiungerà il processo produttivo a 5 nanometri.
Potrà poi trasmettere e ricevere i dati attraverso la tecnologia WiGig a 60 GHz: una tecnologia, dice il produttore, che sarà introdotta e ultimata nel 2019 inoltrato.
Già durante il corso dell’ultima presentazione di iPhone 8, 8 Plus e iPhone X, Apple ha voluto premere l’acceleratore sulla realtà aumentata rilasciando anche l’ARKit.
Infine, si parla di una possibile commercializzazione nel 2020 (visto e considerato che sono coinvolti anche partner esterni e relative tecnologia all’avanguardia) e il progetto prende il nome di “T288”.
Davvero notevole questa nuova tipologia di prodotti, riuscirà a fare breccia nel cuore dei consumatori?