I lettori più attenti avranno notato che, negli ultimi mesi, Apple ha aumentato le sue attività nel settore dei contenuti originali, acquisendo i diritti per decine di future serie TV. Tutto questo, però, non è accompagnato da altri elementi importanti per chi vuole entrare prepotentemente nel mondo dei contenuti televisivi, a partire dalle storie originali e passando anche per una struttura di distribuzione streaming collaudata e con centinaia di proposte. Ecco perché, secondo l’Hollywood Reporter, Apple si troverà presto ad acquistare o una content company o un servizio di streaming TV.
Con 285 miliardi di dollari in cassa, Apple ha tutta la forza economica non solo per acquistare i diritti di importanti serie TV da produrre nei prossimi anni (e in cantiere ci sono decine di produzioni), ma anche per acquisire direttamente aziende che lavorano nel settore dei contenuto o dei servizi streaming.
Di recente, Apple si è anche allontanata dallo standard di serie TV per tutta la famiglia, acquisendo i diritti per Calls (serie TV francese di genere horror) e per contenuti pensati esclusivamente per i più piccoli. Questo significa che l’azienda si sta preparando ad un piano globale, capace di competere fin da subito con colossi come Netflix e Amazon già presenti da anni nel mondo dei servizi streaming TV.
Il problema, però, è che apple si sta solo “preparando”, ma secondo l’HollywoodReporter non è ancora pronta. Il motivo? Apple deve acquisire una content company che abbia dalla sua un catalogo con centinaia di contenuti posteriori, usciti magari da qualche tempo, ma capaci di attirare ancora di più gli utenti. E’ infatti difficile pensare ad Apple che avvia il suo servizio di streaming TV con una decina di serie originali, senza offrire alcun altro contenuto.
E questo è un problema nettamente più importante rispetto a dove Apple distribuirà questi contenuti. Si tratta pur sempre di una delle più importanti compagnie tecnologiche, e quello della distribuzione dei contenuti video sarà un problema risolvibile in-house: Apple Music, iTunes, la nuova app TV? Ora non lo sappiamo, ma di sicuro gli ingegneri di Cupertino ci stanno già lavorando.
Il dubbio è proprio quello dei contenuti: chi sarà disposto a pagare 9,99$ al mese (dollaro più o dollaro meno) per avere in catalogo una decina serie TV? Anche se saranno tutte serie di altissimo livello, è difficile pensare che milioni di utenti si abbonino con un catalogo così scarno, quando Netflix e Amazon offrono non solo serie TV originali, ma centinaia se non migliaia di film, documentario, spettacoli e serie TV presenti e passate.
La concorrenza è agguerrita, e tra l’altro nel 2019 arriverà anche Disney con il suo servizio di contenuti streaming. Inoltre, moltissimi utenti Apple sono già abbonati a Netflix e/o Amazon Prime TV, per cui sarà ancora più difficile convincerli a spendere ulteriori soldi per un nuovo servizio streaming, soprattutto se così scarno di contenuti. E negli USA, la situazione è ancora più difficile per Apple, visto che ci sono tante altre realtà come Hulu e HBO Now. Per questo, 10 dollari al mese per una dozzina di spettacoli non è proprio il massimo, viste le offerte degli altri player.
Ovviamente, quando si parla di Apple bisogna tener presente il fattore X, e cioè quella impoderabile capacità dell’azienda di rendere interessante qualsiasi prodotto, o quasi. L’idea potrebbe essere quella di lanciare il servizio streaming TV nel 2019 con pochi contenuti e associarlo ad un abbonamento Apple Music, per poi crescere pian piano e distaccarsi del tutto tra qualche anno.
Per Apple sarebbe però molto più semplice optare per un altra strada: acquisire una content company o, ancora meglio, un servizio streaming già esistente. In questo modo, con un investimento importante ma non certo rischioso per le casse di Apple, da subito gli abbonati avrebbero a disposizione centinaia di contenuti, oltre alle 13-14 serie TV originali. Un po’ come fatto con Beats per la musica streaming, Apple potrebbe fare lo stesso accordandosi con una MGM, una Sony, una Viacom o una CBS.
Se Apple riuscisse a muoversi bene, entro 3 anni potrebbe iniziare a guadagnare tra i 12 e i 15miliardi di dollari all’anno solo grazie al suo servizio di contenuti TV in streaming.
Questo cambierebbe radicalmente le carte in tavola.