I nuovi iPhone XS e XS Max supportano ovviamente la ricarica Wireless. Apple afferma che è più veloce ma il dato nudo e crudo in Watt non viene comunicato!
E’ passato un anno da quando i precedenti iPhone 8, iPhone 8 Plus e iPhone X hanno introdotto la ricarica Wireless. Tutti e tre hanno avuto il supporto standard di ricarica senza fili ed Apple non ha voluto dotarli di un suo brevettato metodo di ricarica, dando la possibilità di poterli ricaricare con la maggior parte delle basette compatibili. Da notare poi che si è partiti con 5 W, passando poi per 7,5 W: diciamo che Apple ha voluto prima controllare che la ricarica senza fili non creasse troppi patemi nel suo utilizzo che è certamente più lento di una ricarica classica con cavo lightning.
Nei vari comunicati ufficiali che hanno accompagnato i dispositivi, Apple ha poi dichiarato quanto segue:
Il design anteriore e posteriore presenta il vetro più resistente mai indossato da uno smartphone con una resistenza ai graffi migliorata, al contempo il vetro posteriore consente una ricarica wireless più rapida. iPhone XS e iPhone XS Max raggiungono un nuovo livello di resistenza all’acqua e agli spruzzi con certificazione IP 68 con resistenza all’immersione fino a 2 metri per 30 minuti, permettendo di proteggerlo anche da imprevisti quotidiani quali acqua, caffè, tè e soda.
Facendo attenzione alle prime righe, la società di Cupertino afferma che la ricarica è si più veloce ma non elargisce alcun dettaglio di natura tecnica. Afferma che questo è possibile tramite l’utilizzo di un nuovo vetro ma sicuramente c’è anche dell’altro. Mettendo in conto delle supposizioni si può capire che questo dato dovrebbe essere 10 W ma in fase di recensione saremo molto più precisi. Quella che è rimasta da 7,5 W è la ricarica Wireless del modello più economico, iPhone XR: infatti nel comunicato Apple afferma che è presente la ricarica Wireless ma non dice nulla riguardo alla sua velocità, che invece è menzionata nel comunicato dei modelli XS.
Insomma, pian piano si risponde anche alle domande in maniera un po’ più tecnica di come fa Apple che, con tutte le ragioni, utilizza un approccio con un linguaggio più commerciale.
Fonte: 9to5mac