Se state leggendo questo articolo probabilmente siete stati attirati dal titolo volutamente un po’ provocatorio ma mirato allo stesso tempo a porre un lecito quesito a poche ore dalla decisione di Apple di rivedere al ribasso le proprie stime in termini di ricavi.
L’azienda prevede infatti per il Q1 2019 ricavi al di sotto delle aspettative, un calo dovuto alle vendite non esaltanti di iPhone e che fanno certamente notizia a confronto dei roboanti record di vendita a cui Apple ci aveva abituati nell’ultimo decennio.
In queste ore non si è ovviamente fatto attendere il nutrito esercito dei catastrofisti, pronto a danzare sul cadavere martoriato di un’azienda tutt’altro che in crisi di vendite. Apple è senza dubbio giunta ad un bivio molto importante e Tim Cook dovrà giocarsi bene le proprie carte non solo per rimettere in moto il motore della crescita in termini di ricavi ma anche per risollevare la fiducia dei mercati e degli investitori. E’ bene però ricordare che le previsioni dell’azienda parlano di aspettative di ricavo per 84 miliardi di dollari, non proprio numerini fallimentari. Certamente più allarmante è il costante calo del valore delle azioni, segnale di una mancanza di fiducia nella crescita futura.
E’ innegabile che l’epoca d’oro degli smartphone sembri ormai essere sul viale del tramonto anche per l’azienda di Cupertino, inevitabilmente destinata alla naturale flessione che molti ormai attendevano da diverso tempo. E’ qui che probabilmente l’azienda paga il tributo maggiore; Apple ha infatti generato i maggiori ricavi dalle vendite di iPhone e questo l’ha portata a più riprese quasi a snobbare altri prodotti chiave come i Mac, spesso lasciati alla deriva con soluzioni obsolete proposte a prezzi fuori mercato. La sensazione è che l’azienda abbia rivolto troppa attenzione al segmento più mainstream, perdendo di vista altre possibili soluzioni a tal punto da farle quasi sembrare marginali; se a tutto questo aggiungiamo questioni poco felici come il caso delle tastiere di MacBook 2016 e 2017 eccoci allora giungere ad un quadro della situazione che appare poco confortante.
E’ sicuramente prematuro andare a fare una qualunque analisi, sopratutto in assenza di dati certi, ma è tuttavia lecito porre attenzione al futuro e capire come l’azienda potrebbe sopperire al calo del fatturato in termini di strategie di marketing. Mercati e azionisti come ormai ben sappiamo possono essere letali quando si parla di stime di vendita al ribasso e il futuro appare molto nebuloso, almeno nel breve periodo. Nella nota condivisa con gli investitori Tim Cook ha tirato in ballo varie cause che vedono nel fallimento in mercati come quello cinese e il programma di sostituzione delle batterie le cause principali della mancata crescita.
E’ tuttavia innegabile constatare come il vertiginoso aumento dei prezzi dei propri prodotti spinga gli utenti ad aggiornare il proprio dispositivo con minore frequenza.
In questo articolo abbiamo provato ad immaginare un quadro delle possibili soluzioni ma una riduzione dei prezzi è davvero possibile? A nostro parere il processo non sarà immediato e probabilmente non così marcato come molti si potrebbero aspettare. Il perchè di quest’affermazione è facilmente individuabile proprio nella dichiarazioni di Tim Cook. Secondo il CEO di Apple infatti le cause di questa flessione sono molteplici ma non includono il costo dei dispositivi ed è proprio questa mancanza a fornire in qualche modo segnali indicativi in merito ad un possibile calo dei prezzi.
Apple ha insomma fatto capire che l’obiettivo primario sarà quello di operare in prima battuta scelte di marketing differenti e proprio in tal senso abbassare brutalmente i prezzi dei propri dispositivi avrebbe paradossalmente ripercussioni negative notevoli in termini di immagine. Il primo impatto negativo sarebbe senza dubbio più ‘emotivo’ e andrebbe a colpire tutti quegli utenti in possesso di un recente modello di iPhone; vien da se insomma che un elevato deprezzamento del modello successivo comporterebbe una perdita elevata di valore del modello precedente, non propriamente un toccasana per il morale di un cliente dopo l’importante esborso dell’anno precedente.
In secondo luogo ridurre eccessivamente il prezzo di iPhone suonerebbe automaticamente come un’ammissione di colpa dell’azienda, una strada in netta contrapposizione con le dichiarazioni di Tim Cook che non individua nel prezzo elevato la causa della flessione. Il tutto porterebbe ad una mancanza di trasparenza nei confronti degli investitori che potrebbe tradursi in un calo della fiducia nella leadership di Tim Cook, fino ad oggi sempre vincente in termini di fatturato.
L’azienda deve insomma ora giocarsi le sue carte con grandissima attenzione, operando scelte decise e mirate a rimettere in moto la crescita. Difficile fare previsioni in quanto la verità di fatto la conosce solo Apple, tuttavia appare lampante come una maggiore attenzione anche ad altri segmenti potrebbe essere una delle chiavi di volta per l’azienda di Cupertino, oltre ovviamente a rivedere una campagna prezzi ormai decisamente fuori controllo.
Per questo però dovremo pazientare perchè il processo non sarà probabilmente così immediato come noi utenti (e di riflesso i nostri portafogli) stiamo sperando da ormai alcuni anni.