Laurene Powell Jobs, moglie del compianto Steve Jobs fondatore di Apple, sostiene con forza l’importanza del giornalismo per salvaguardare la democrazia e ha annunciato di recente la sua volontà di spingere forte su questo settore con investimenti mirati.
Nel corso di una breve intervista con Kara Swisher di Recode, Laurene Jobs ha parlato del suo rapporto con il giornalismo sostenendo la sua grande importanza per mantenere una democrazia sana specialmente per quanto riguarda l’istruzione, l’immigrazione e l’ambiente.
Emerson Collective, azienda di Powell Jobs, detiene la maggioranza in The Atlantic, Pop-Up Magazine e Axios e Laurene Jobs è pronta a investire di più. Questo grandissimo interesse per l’industria deriva dalla situazione sempre più tenue in cui si trova attualmente l’industria delle notizie, settore sempre più compromesso da notizie spesso imprecise o addirittura false che mandano in confusione il lettore.
In un estratto Laurene così si esprime:
La mancanza di capacità delle persone di trovare effettivamente notizie locali pertinenti mette a rischio la nostra democrazia, mettendo a rischio la nostra capacità di dialogare con loro e di comprenderci a vicenda.
Se si guarda ai sondaggi sul grado di fiducia delle persone in qualsiasi fonte di notizie e persino di organizzazioni di controllo si potrà notare che siamo ai minimi storici.
Una Laurene Jobs insomma sempre più sostenitrice della democrazia, che non ha mai mancato di sostenere pubblicamente con attacchi all’attuale amministrazione Trump in difesa di cause importanti come il salvataggio del programma Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA) del presidente Barack Obama.
Parole poco dolci per Donald Trump, definito una sorta di dittatore per i modi con cui si pone verso gli altri e, soprattutto, verso i media e il loro controllo. Internet ha dato libertà di parola a tutti, ma ora molte news sono sotto controllo e bisogna fare qualcosa per trovare una soluzione.