Gli analisti della Capital Markets ritengono che la denuncia presentata alla Commissione europea da Spotify contro Apple nasconde tre potenziali rischi per l’azienda di Cupertino e l’intero App Store.
Nella sua denuncia, Spotify chiede tre cose:
- Le app devono essere in grado di competere in modo equo nel merito e non in base a chi possiede l’App Store. Dovremmo essere tutti sottoposti allo stesso insieme di regole e restrizioni, incluso Apple Music
- In secondo luogo, i consumatori dovrebbero poter avere una vera scelta di sistemi di pagamento anche esterni e non essere bloccati o costretti a utilizzare sistemi con tariffe discriminatorie come quelle di Apple.
- Infine, gli app store non dovrebbero essere autorizzati a controllare le comunicazioni tra i servizi e gli utenti, compresa l’introduzione di restrizioni sleali al marketing e promozioni a vantaggio
Una volta avviata, e in caso di conclusione negativa per l’azienda di Cupertino, l’indagine della Commissione Europea potrebbe portare tre importanti rischi per Apple:
- Una multa per comportamento anti-concorrenziale
- Perdita delle commissioni su App Store
- Danno d’immagine
Gli analisti affermano che la denuncia pone un “significativo rischio finanziario” per Apple, perché la politica di non consentire a Spotify di indirizzare gli utenti delle sue app ad opzioni di sottoscrizione esterne alla stessa app potrebbe essere considerata una pratica commerciale scorretta .
Se Apple fosse costretta a modificare tali termini in seguito alla denuncia, questo potrebbe rappresentare un rischio per le entrate che Apple ricava da abbonamenti e acquisti in-app, visto che le varie piattaforme e i servizi presenti su App Store potrebbero invitare gli utenti ad iscriversi tramite un link esterno all’app, superando l’obbligo di dover dare ad Apple tra il 15 e il 30 percento delle entrate. Una situazione che rischia di far perdere fino al 20% del valore azionario nel breve termine.
Naturalmente, una decisione di questo tipo avrebbe delle serie ripercussioni per le entrate dei servizi Apple, in un momento in cui l’azienda sta puntando sempre di più su questo mercato, visto anche il calo delle vendite degli iPhone.
Tra l’altro, esiste un precedente che fa tremare Apple, poiché l’azienda è accusata di fare qualcosa di non molto diverso da quello che Microsoft faceva 20 anni fa con le app pre-installate sui PC o che ha fatto Google cinque anni fa, quando venne condannata a pagare 5 miliardi di dollari per abuso di posizione dominante su Android.
La denuncia di Spotify potrebbe portare a una multa simile contro Apple, oltre a restringere il business dei servizi. E una battaglia di questo tipo potrebbe far appannare l’immagine di Apple, visto che apparirebbe come l’azienda che cerca di affossare la concorrenza con pratiche scorrette.
Il CEO di Spotify Daniel Ek ha detto che Apple trae un vantaggio ingiusto dall’App Store, visto che fa sia da arbitro che da giocatore nel mondo dello streaming audio, danneggiando deliberatamente i concorrenti di Apple Music come Spotify: “Credo che ci stiamo avvicinando a un momento importante della storia in cui dobbiamo fare una scelta: vogliamo poche, selezionate piattaforme dominanti che crescono sempre di più togliendo la capacità per i più piccoli di emergere … o vogliamo un ecosistema sano in cui esiste una vera concorrenza e dove vince la scelta del consumatore?”
E perché Spotify non ha denunciato per lo stesso motivo anche Google e il suo Play Store? Semplice, perché Google permette ai servizi come Spotify di indirizzare gli utenti al proprio sito Web per la sottoscrizione dell’abbonamento.
La risposta di Apple fa capire anche qual è la posizione dell’azienda in merito a questa denuncia, considerata semplicemente “retorica e priva di fondamento”.