“It’s show time”, la presentazione che non c’è stata

Apple News+, carte di credito in titanio, Apple TV+, abbonamenti ai giochi esclusivi. Queste sono le quattro novità più importanti presentate da Apple all’evento “It’s show time” che, diciamocelo, ha deluso non tanto per i servizi presentati, ma per le poche informazioni che sono state condivise. Possibile presentare un servizio competitor di Netflix senza avere nemmeno un solo trailer di una sola serie TV originale?

Non è un paese per… Apple

Apple News+ e la carta di credito Apple non saranno disponibili in Italia. Ce ne saremmo fatti una ragione, visto che per la loro natura i due servizi sono molto particolari Peccato però che l’Italia venga spesso relegata in seconda serie quando si tratta di nuovi prodotti Apple.

Apple News, la versione gratuita già disponibile da tempo negli USA e in altri paesi, non è mai arrivata in Italia, quindi era impossibile aspettarsi una versione Plus pronta per il nostro paese. Per farlo, Apple dovrà prima trovare gli accordi con i vari editori, magazine e quotidiani italiani, e convincerli a dividere i guadagni derivanti dall’abbonamento mensile.

Una previsione? Passeranno almeno 2 anni prima che questo accada.

Discorso ancora più complesso per la carta di credito. Anche negli USA, Apple ha trovato l’accordo con una sola banca (Goldman Sachs) per poter offrire la sua Apple Card, quindi appare davvero difficile che l’azienda possa trovare in tempi brevi banche italiane pronte a fare altrettanto.

Apple Card è una piccola rivoluzione nel campo delle carte di credito, visto che si presenta senza CVV, senza firma, senza numero, e con tutte le informazioni memorizzate nell’app Wallet. Inoltre, Apple ha previsto una serie di benefici per chi spende con questa carta che difficilmente saranno accettati anche in Italia, o almeno non per il momento.

Una previsione? Forse la Apple Card non arriverà mai in Italia, a meno che Goldman Sachs non decida di collaborare con Apple anche nel nostro paese, facendo di fatto fuori le banche che operano tradizionalmente in Italia.

Come dicevamo all’inizio, voglio considerare la complessità nel trovare accordi con editori e banche e giustificare Apple per il fatto che i due nuovi servizi non saranno disponibili in Italia per diverso tempo.

Se, però, guardo indietro mi accorgo di aver comprato una Apple TV 4K, di averla pagata a prezzo pieno, e di non poter ancora utilizzare la ricerca di Siri in Italia. Una funzione semplicissima, che Apple avrebbe potuto sviluppare in pochissimo tempo.

Guardo nel mio studio e noto di avere un Amazon Echo. Eppure, quanto mi piaceva l’HomePod! Peccato che anche questo dispositivo non è ancora disponibile in Italia, malgrado sia stato lanciato da tantissimo tempo. E poi mi ricordo i lanci degli iPhone mesi dopo gli Stati Uniti, ma ultimamente su questo punto siamo finalmente allineati e posso perdonare Apple.

Rimane però la certezza che, per tante cose, l’Italia non è un paese… per Apple!

Il keynote di Tim Cook

Guardando il keynote ho notato che gli argomenti trattati e la struttura dei servizi saranno si legano profondamente ai temi che più stanno a cuore a Tim Cook: accessibilità, formazione scolastica, ambiente, inclusione, privacy.

Questi sono gli argomenti su cui Tim Cook ha sempre spinto nel corso dei suoi anni alla guida di Apple, tutti temi che per Steve Jobs erano sì importanti ma non fondamentali.

Il keynote di ieri è stata la grande occasione per vedere questi valori in azione.

Abbiamo una carta di credito “privata”, che non tiene traccia degli acquisti e non utilizza i tuoi dati per fare marketing. Anzi, ti guida sulle abitudini di spesa e sui tassi di interesse.

C’è poi il servizio di news che pubblica solo notizie da fonti certe e controllate. Inoltre, non tiene traccia di ciò che leggi e non mostra alcuna pubblicità.

Il nuovo servizio TV offre tantissimi contenuti legati all’educazione e all’informazione. Anche le parti più da intrattenimento hanno sempre una connotazione più profonda. Il servizio televisivo di Tim Cook cerca di informare ed educare, piuttosto che intrattenere. Lo ha detto lui stesso: “Potete vedere quanto siano importanti questi servizi per noi. Intrattenere, ispirare, informare e arricchire le nostre vite.” E sul palco i vari attori e registi hanno parlato proprio di temi legati alla diversità, all’ambiente e all’educazione quando hanno “presentato” le varie serie TV.

Tim Cook ha sempre detto che “Apple deve avere dei valori“, e ieri questi valori si sono dimostrati in tutta la loro potenza tra gestione delle news, contenuti originali, parole dei protagonisti e gestione delle carte di credito.

La presentazione che non c’è

Con il lancio di nuovi iPad e AirPods tramite comunicati stampa, era chiaro che l’evento di ieri sarebbe stato incentrato solo sui servizi e non sull’hardware. Chi si aspettava il contrario è rimasto deluso. Se, però, mi presenti dei nuovi servizi, e se ti chiami Apple, mi aspetto che tu fornisca un bel po’ di informazioni che invece sono mancate.

Sul palco sono saliti personaggi del calibro di Steven Spielberg, Jennifer Aniston, Steve Carell, JJ Abrams e Oprah Winfrey per fargli dire due paroline sui contenuti originali a cui stanno lavorando. Nulla di nuovo, un po’ di trama e qualche discorso profondo (e un po’ banale) sui massimi sistemi.

Personalmente penso che, se mi stai presentando un nuovo servizio streaming video con tanti contenuto originali, almeno un trailer di una e dico una serie TV dovevi mostrarlo. E invece, nulla. Questo significa che al momento nessun contenuto è ancora pronto, tanto che Apple TV+ sarà lanciato solo in autunno probabilmente due al massimo tre contenuti originali tra documentari e serie TV.

Ok, voglio passare anche su questo e capire che per preparare un trailer il prodotto deve essere prima terminato, ma almeno mi aspettavo qualche info in più sul servizio che stai presentando!

Apple, invece, non ha detto nulla. Non sappiamo il prezzo, non sappiamo se le serie saranno distribuite a puntate settimanali o, in stile Netflix, tutte nello stesso giorno, non sappiamo se ci saranno opzioni “Famiglia”. E non sappiamo quali serie ci saranno al lancio! Insomma, non sappiamo nulla se non che ci saranno contenuto originali, cosa che era nota da quasi un anno.

Anche gli investitori si aspettavano di più, almeno stando ai primi commenti degli analisti. Ci si aspettava un concorrente di Netflix, ma le poche informazioni fornite da Apple hanno deluso anche gli addetti ai lavori. In generale, i nuovi servizi presentati da Apple non dovrebbero portare grossi cambiamenti nei ricavi aziendali, almeno per qualche anno.

Lo stesso dicasi per Apple TV Channel, la piattaforma che permetterà di iscriversi a servizi in abbonamento di terze parti come HBO o ShowTime. Anche in questo caso, non sappiamo nulla sui prezzi se non che si pagherà per ogni servizio scelto. L’unica nota positiva è che entrambi i servizi arriveranno anche in Italia, dove però c’è un alone di mistero sui servizi terzi che saranno attivi nel nostro paese, visto che molti di quelli citati da Apple sono disponibili solo negli USA.

C’è poi l’interessante Apple Arcade, il servizio in abbonamento dedicato ai giochi esclusivi su App Store. Tutto molto interessante, ma anche in questo caso Apple ha dimenticato di dirci quale sarà il prezzo del servizio e come sarà strutturato nel concreto. Tra l’altro, anche le informazioni sui primi giochi disponibili sono state davvero poche.

Insomma, la mia impressione è stata che, se avesse potuto, Apple avrebbe posticipato di qualche mese questo evento. Non è infatti possibile presentare servizi così importanti fornendo informazioni scarne e non dando indicazioni su prezzi e date di lancio certe.

Apple probabilmente sperava di arrivare a fine marzo con molti più contenuti video pronti e con un catalogo di giochi ben preciso, così da poter fornire maggiori informazioni anche sui prezzi. Qualcosa è andato storto e ha fatto ritardare la tabella di marcia, ma per Apple era praticamente impossibile organizzare l’evento in un’altra data diversa da quella primaverile.

Il motivo è semplice. A giugno ci sarà la WWDC e tutta l’attenzione sarà riposta su iOS 13 e sugli altri update software. C’è poi l’estate, e subito dopo l’evento di presentazione dei nuovi iPhone. A fine ottobre ci saranno probabilmente nuovi iPad Pro e MacBook. Insomma, tolta questa finestra temporale, Apple non aveva più spazio per organizzare un evento di questo tipo nel corso dell’anno. E farlo ad aprile avrebbe cambiato di poco la situazione.

Di fatto, quello di ieri è stato un evento Apple tra i più deludenti degli ultimi anni. E, badate bene, non per i servizi presentati che secondo me hanno del potenziale enorme, ma proprio per il kyenote in sé, scarno di contenuti e di indicazioni utili.

Cosa ne pensate?

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