iFixit ha smontato gli AirPods di seconda generazione, confermando che le modifiche rispetto al primo modello sono relativamente poche.
Il teardown di iFixit non differisce molto da quello dei primi AirPods, anche per quanto riguarda la riparabilità. I nuovi AirPods, infatti, sono praticamente impossibili da riparare per gli utenti senza rovinarli completamente. Anche i tentativi degli esperti di iFixit non sono andati a buon fine, confermando che, in caso di problemi, l’unica alternativa è rivolgersi all’assistenza Apple.
Dallo smontaggio emerge che è obbligatorio tagliare l’involucro esterno per accedere ad una considerevole quantità di colla utilizzata per mantenere tutti i componenti al loro posto. Le dimensioni sono identiche all’originale, anche se la nuova custodia di ricarica wireless pesa 2.3g in più per la presenza della bobina per la ricarica wireless e di nuovi circuiti.
All’interno dei nuovi AirPods è presente il chip Apple 343S00289, meglio conosciuto come H1, in grado di migliorare la qualità della connessione e la velocità di collegamento Bluetooth. Come per il modello precedente, Apple ha utilizzato una batteria da 93 milliwattora in ciascun auricolare.
Per aprire il case di ricarica, iFixit ha utilizzato una morsa necessaria per deformare il guscio esterno e accedere all’interno della custodia. I componenti interni sono identici a quelli del primo case, inclusa la batteria da 398 mAh, ma la cerniera di chiusura appare più robusta. Questo potrebbe significare anche che il case è leggermente più resistente ai liquidi rispetto al precedente modello (ma questa è solo una supposizione di iFixit).
Un’altra differenza è ovviamente la presenza di una nuova bobina di ricarica wireless, oltre ad un pad termico che aiuta a raffreddare questo componente. Piccole differenze anche nel pulsante di sincronizzazione, che ora ha più punti di saldatura.
I nuovi AirPod hanno ottenuto un punteggio di “riparabilità” pari a zero su un massimo di dieci: “Gli auricolari Apple non sono progettati per essere sottoposti a manutenzione fai-da-te. Nessun componente hardware è accessibile senza danneggiare il dispositivo”.