La più grande battaglia legale tra Apple e Qualcomm inizia ufficialmente oggi e sembra destinata ad essere il più grande caso di brevetti al mondo.
Apple e quattro suoi fornitori chiedono una cifra di 30 miliardi di dollari per i danni provocati dai comportamenti di Qualcomm nel corso degli ultimi anni. Si tratta di una somma che fa impallidire qualsiasi altra causa precedente relativa a brevetti aziendali.
Dall’altra parte, Qualcomm chiede invece 7 miliardi di dollari in pagamenti arrestrati mai arrivati da Apple e dai fornitori che parteciperanno alla causa.
In passato, Apple e Qualcomm si sono affrontate in diverse battaglie legali, ma quella che si apre oggi a San Diego può essere considerata la più importante di tutte. Ora è infatti Apple a fare causa a Qualcomm per pratiche scorrette relative al modo in cui il produttore di chip modem addebbitava le sue fee per la produzione di ogni singolo iPhone.
Anche Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple, testimonierà in questo processo che durerà quattro settimane.
Al centro del caso ci sono due problemi. In primo luogo, la politica di Qualcomm di applicare una tariffa per la licenza di brevetto calcolata in percentuale sul prezzo di vendita del dispositivo in cui viene utilizzata. Apple sostiene che questa pratica è ingiusta, in quanto Qualcomm beneficia del prezzo intero di un iPhone che, però, è formato da tante altre tecnologie avanzate non realizzate dall’azienda e che contribuiscono ad aumentarne il prezo di vendita.
In secondo luogo, Apple accusa Qualcomm di “double-dipping“: addebitare un primo costo per la fornitura del chip e un secondo posto per il pagamento delle royalty su quegli stessi chip.
Già da un paio d’anni, Apple ha imposto ai suoi fornitori di interrompere i pagamenti delle royalty a Qualcomm, garantendo allo stesso tempo il pagamento di tutte le spese legali nei vari processi conseguenti.
Secondo gli esperti, perdere questa causa sarebbe devastante per Qualcomm, sia nell’immediato che nel lungo periodo. Il solo pagamento dei danni ammonterebbe a quattro volte gli introiti generati in tutto il 2016. Inoltre, le revenue provenienti dalle licenze di brevetto rappresentano il 64% di tutte le entrate dell’azienda. Se Apple dovesse vincere, anche gli altri licenziatari di Qualcomm farebbero altrettanto, mettendo in serio dubbio la sopravvivenza dell’azienda.
La posta in gioco è alta anche per Apple, visto che Qualcomm è al momento il solo forntore in grado di vendere chip modem 5G rispettando gli alti requisiti di Cupertino.
Nelle prossime settimane ne vedremo delle belle.