La prima giornata del processo più importante nella storia di Apple e Qualcomm si è aperta con la scelta della giuria, una procedura molto importante e delicata perché proprio dalla giuria dipenderà l’esito del processo.
Gli avvocati delle due aziende hanno impiegato un’intera giornata per esaminare tutti i potenziali giurati che formeranno la giuria di 9 persone che assisterà al processo.
Alla fine, la giuria scelta è composta da persone per lo più giovani, con background e razze diverse. Solo due giurati sono pensionati ed entrambi hanno continuato a lavorare nei rispettivi campi dopo il pensionamento. Questo significa che gli avvocati hanno preferito scegliere persone dinamiche, ancora attive e in grado di comprendere al meglio le delicate questioni del processo.
La curiosità è che, malgrado tra i potenziali candidati ci fossero diverse persone laureate in ingegneria, alla fine solo uno dei giurati scelti ha questo titolo. Si tratta di un ingegnere che ha lavorato per il Dipartimento della Difesa e che attualmente lavora nel campo della metrologia, calibrando le apparecchiature che misurano i livelli di radiazione.
Tre dei nove giurati sono donne: una consulente specializzata nel controllo di conformità alla legge delle acque, una contabile e un’infermiera in pensione. L’infermiera ha dichiarato al giudice Gonzalo P. Curiel di aver letto i titoli dei giornali sulla questione in oggetto, ma di non aver approfondito con la lettura degli articoli
Un altro giurato è un ex lanciatore dei Kansas City Royals, che ora lavora come controllore del traffico aereo. Della giuria fanno parte anche un pilota, uno psicologo in pensione, un esperto in vendite al dettaglio e un uomo la cui occupazione non è stata resa nota.
Il giudice ha ribadito a giurati, avvocati e giornalisti che non saranno permessi tweet o altri post social dall’interno dell’aula durante il procedimento.
Al centro del caso ci sono due problemi. In primo luogo, la politica di Qualcomm di applicare una tariffa per la licenza di brevetto calcolata in percentuale sul prezzo di vendita del dispositivo in cui viene utilizzata. Apple sostiene che questa pratica è ingiusta, in quanto Qualcomm beneficia del prezzo intero di un iPhone che, però, è formato da tante altre tecnologie avanzate non realizzate dall’azienda e che contribuiscono ad aumentarne il prezo di vendita.
In secondo luogo, Apple accusa Qualcomm di “double-dipping“: addebitare un primo costo per la fornitura del chip e un secondo posto per il pagamento delle royalty su quegli stessi chip.
Apple chiede un risarcimento da 30 miliardi di dollari.